RICHMOND (VA) – Un nuovo sondaggio del “Wall Street Journal” rileva che l’ex presidente Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden in sei dei sette Stati più competitivi di Usa 2024. Si tratta di una spinta dovuta ad un’ampia insoddisfazione degli elettori per l’economia nazionale e dai forti dubbi dovuti all’età e alle prestazioni lavorative dell’attuale presidente.
Il sondaggio mostra che Trump detiene un vantaggio tra 2 e 8 punti percentuali in Pennsylvania, Michigan, Arizona, Georgia, Nevada e Carolina del Nord. L’unico Stato in bilico in cui Biden detiene un vantaggio di 3 punti è il Wisconsin. L’analisi mostra una sostanziale insoddisfazione nei confronti del presidente tra gli elettori che avranno maggiore influenza sull’esito delle elezioni del prossimo 5 novembre.
Nel 2020 l’attuale presidente riuscì a compiere l’impresa di vincere in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, ovvero i tre Stati che erano sfuggiti alla presa dei democratici nel 2016, anno in cui Trump divenne il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Oggi per Biden quei consensi, almeno secondo i sondaggi, sembrano essere svaniti e uno dei motivi può essere accostato sicuramente alla politica estera.
Proprio in Michigan, durante la fase delle primarie, ha avuto inizio la tendenza tra i democratici di votare “Uncommitted”. Iniziativa dovuta all’insoddisfazione della vasta comunità arabo-americana presente nello Stato, che ha espresso dissenso per la politica portata avanti dall’amministrazione Biden nella guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas.
Una tendenza che man mano si è diffusa in più Stati e che in vista di Usa 2024 potrebbe rappresentare un reale problema per Joe Biden. Tra coloro che in questo momento sembrano favorire Donald Trump per Usa 2024 ci sarebbero soprattutto gli ispanici, i cosiddetti “latinos”, che secondo quanto riportato da diversi organi di stampa americani sarebbero a favore di Trump con una percentuale che è addirittura superiore al 40%.
Un altro sondaggio effettuato ad inizio anno da NBC riporta che dalla parte di Trump c’è anche una buona parte della classe operaia bianca. In particolare si tratta di elettori che non hanno una laurea. I punti percentuale in tale contesto sarebbero cresciuti ancor di più tra il 2023 e il gennaio 2024. Per i democratici questo è un duro colpo che di fatto indica anche una perdita dell’identità storica del partito in cui la classe operaia trovava la sua identificazione.