RICHMOND (VA) – Torna a tenere banco il tema di un possibile dibattito anticipato tra il presidente Joe Biden e il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump. I due potrebbero sfidarsi in un “face to face” prima dei tre dibattiti tradizionali previsti tra settembre e ottobre, a ridosso dell’Election Day del 5 novembre.
Durante un intervento allo show televisivo di Howard Stern il presidente Biden ha reso noto di non avere alcun problema nell’affrontare un dibattito anticipato contro il rivale repubblicano: “Farò un dibattito con Trump, non so quando, ma sarà contento di averlo”. Fino ad adesso il presidente democratico non si era mai espresso sulle provocazioni di Trump, che più volte lo aveva pubblicamente invitato ad un confronto diretto.
Dopo le dichiarazioni di Biden, il tycoon, al termine dell’ottava udienza del processo in corso a New York, ha dichiarato che, nel caso in cui le dichiarazioni del presidente rispecchiassero la verità, sarebbe disponibile ad affrontare un dibattito: “Possiamo farlo ovunque e in ogni momento. Biden mi deve solo dire quando e dove vuole farlo, anche la prossima settimana per me va bene”. E poi la provocazione finale: “Se vuole farlo alla Casa Bianca per me va bene, mi ci trovo a mio agio”.
Intanto nell’ultima udienza di New York, dove Trump risulta imputato per aver pagato in nero la pornostar Stormy Daniels con lo scopo di comprare il suo silenzio su una relazione avuta in passato, i legali di Trump hanno controinterrogato David Pecker, editore del National Enquirer, senza però riuscire a scalfire la sua deposizione precedente. Nella fattispecie l’editore ha confermato che il magnate desiderava che certe dichiarazioni imbarazzanti della pornostar non fossero pubblicate per tutelare la sua campagna elettorale e non la sua famiglia (la relazione tra i due risale al 2006, ovvero quando l’ex first lady Melania era incinta del figlio Baron).
A udienza conclusa, Trump, dopo aver dato la sua disponibilità per un eventuale dibattito con il presidente Biden, ha commentato nuovamente il processo a suo carico, definendolo ancora una volta come una “caccia alle streghe” e come “un tentativo di Biden di vincere le elezioni”.