RICHMOND (VA) – Un ultimo sondaggio della Cbs parla di percentuali estremamente equilibrate tra il presidente Joe Biden e il rivale democratico Donald Trump. Il primo vanterebbe il 49% delle preferenze, il secondo il 50%. Sono numeri che valgono sia a livello nazionale che nei cosiddetti “Swing States” (gli Stati in bilico).
Il 55% degli intervistati ha anche affermato che la condanna di Trump nel processo a New York è un elemento irrilevante in vista del voto di novembre. Coloro che hanno risposto al sondaggio della Cbs hanno inoltre stabilito una gerarchia delle priorità di cui tenere conto in vista di Usa 2024 e tra queste primeggia l’economia, lo stato di democrazia e anche l’immigrazione.
Proprio il tema dell’immigrazione è stato ampiamente trattato dall’ex presidente Donald Trump in occasione del comizio che si è tenuto nella giornata di ieri a Las Vegas in vista delle primarie in Nevada. Per l’occasione il magnate ha criticato l’ultimo decreto firmato da Biden, che di fatto pone un limite agli ingressi giornalieri e alle richieste d’asilo:“Joe ha firmato un ordine esecutivo a favore dell’invasione, del traffico dei bambini e degli spacciatori di droga – ha affermato il magnate -. Milioni di persone continueranno ad attraversare il confine come mai avvenuto prima. Il decreto firmato da Biden non significa nulla anzi, secondo me rende tutto più facile”.
Intanto Biden dopo diversi impegni istituzionali in Europa ha fatto rientro negli Stati Uniti e in serata ospiterà alla Casa Bianca un concerto in onore delle comunità afroamericane. Si tratta di una iniziativa che si svolge in prossimità del Juneteenth, celebrazione recentemente riconosciuta dall’amministrazione Biden come festa nazionale per onorare i progressi compiuti dagli Stati Uniti nel lavoro e nell’equità razziale. All’evento parteciperanno la vicepresidente Kamala Harris e la first lady Jill Biden. Già da mercoledì Biden farà ritorno in Europa in vista del G7 che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno.
A Trump spetta oggi un colloquio pre-condanna, procedura standard nel sistema giudiziario statunitense. Al giudice Juan M. Merchan, che ha diretto il processo di New York, spetterà la decisione da prendere sul tipo di condanna da infliggere all’ex presidente dopo che i 12 giurati lo scorso 30 maggio hanno emesso all’unanimità il verdetto di colpevolezza nei confronti del tycoon. La sentenza del giudice è prevista l’11 luglio.