Usa 2024, l’esilio di Biden prima del dibattito con Trump: punti di forza e debolezze

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RICHMOND (VA) – La Casa Bianca ha ufficialmente annunciato che il presidente Joe Biden non lascerà la sua residenza di Camp David fino a giovedì 27 giugno, giornata in cui è previsto il dibattito con il candidato repubblicano Donald Trump. Un cambio di programma che di fatto non prevede più un rientro a Washington fino allo spostamento ad Atlanta negli studi della Cnn per il “face to face” con il magnate.

La scelta della campagna di Biden è la prova dell’importanza che viene data al dibattito, occasione in cui è necessario arrivare preparati per affrontare al meglio un Trump che come al solito sarà diretto, agguerrito e anche molto aggressivo.

Secondo quanto anticipato dalla Cnn il presidente vorrebbe trattare con Trump i temi dell’aborto, dei rischi della democrazia e dell’economia, mentre risulta molto probabile che Trump abbia intenzione di puntare sui migranti, sul tema inflazione e sulla salvaguardia del “made in Usa”. Sono tutte argomentazioni su cui entrambi i candidati durante la campagna delle primarie hanno fatto degli ampi approfondimenti, ma è chiaro che in vista di un confronto sarà interessante vedere uno scambio diretto su temi di importanza cruciale.

Intanto su Biden incombono ancora le ombre dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Per quanto riguarda il primo dal 9 all’11 luglio è previsto il vertice della Nato a Washington per celebrare il 75esimo anno dell’organizzazione, ma soprattutto per elaborare delle risposte in merito all’invasione della Russia, tanto che il titolo dell’incontro è “L’Ucraina e la sicurezza transatlantica”.

A preoccupare Biden dal punto di vista elettorale c’è anche il conflitto in Medio Oriente. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da numerose proteste in tutte le università statunitensi e i voti “uncommitted” da parte degli arabo-americani durante le primarie sono un ulteriore campanello d’allarme per il presidente. La scelta del Congresso Usa di sbloccare ulteriori aiuti militari in favore dell’Ucraina è stata oggetto di contestazioni.

Inoltre la Casa bianca sembrerebbe essere preoccupata per un imminente discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu in una sessione congiunta del Congresso americano, che potrebbe essere utilizzata come una tribuna per criticare Biden per non aver sostenuto in modo adeguato Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. I timori sarebbero aumentati nel momento in cui il premier israeliano ha recentemente accusato l’Amministrazione Biden di trattenere più aiuti militari di quanto non sia stato pubblicamente divulgato. La Casa Bianca ha smentito tali dichiarazioni, ma risulta chiaro che i rapporti tra i due governi sono tutt’altro che sereni.

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