RICHMOND (VA) – Il mondo intero ha avuto modo di vedere la mancanza di lucidità da parte del presidente Joe Biden durante il primo dibattito presidenziale di questa tornata elettorale con il rivale repubblicano Donald Trump, andato in scena lo scorso giovedì negli studi della Cnn ad Atlanta.
Nella giornata seguente Biden ha tenuto un comizio in North Carolina, dove ha pubblicamente ammesso di non saper condurre un dibattito così come faceva in passato, dichiarando però in sua difesa di essere ancora in grado di fare il presidente: “So dire la verità, so distinguere ciò che è giusto o sbagliato e so come fare questo mestiere”. il pubblico che si è presentato al comizio lo ha acclamato, dimostrando sostegno in questo periodo difficile della campagna elettorale.
Quasi in contemporanea Trump ha tenuto invece un comizio in Virginia, dove oltre a ribadire di aver avuto la meglio rispetto al rivale democratico nel primo confronto diretto della campagna, ha portato avanti i soliti slogan, sostenendo ancora una volta che “il 5 novembre sarà il giorno più importante nella storia degli Stati Uniti” e attribuendo a Biden i soliti aggettivi di “corrotto” e “addormentato” tra il tripudio della folla.
La brutta performance di Biden all’ultimo dibattito ha creato forti dubbi tra i democratici, tanto che in molti hanno chiesto un suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca. Anche la stampa americana ha emesso delle dure sentenze nei confronti dell’attuale presidente dopo i 90 minuti di dibattito. In un articolo del New York Times si legge che “stando così le cose, il presidente sta giocando un gioco pericoloso. Ci sono leader democratici meglio attrezzati per offrire una chiara, stiolante ed energica alternativa a un secondo mandato di Trump presidente”.
La storia ci insegna che oltre ai contenuti di primaria importanza per gli elettori, nei dibattiti è altrettanto importante esporre le proprie tesi in modo empatico. Sotto questo aspetto l’ex presidente Trump, pur esponendo dati non corrispondenti al vero e tesi decisamente discutibili, ha nettamente avuto la meglio rispetto a Biden.
Secondo quanto reso pubblico dalla Cnn, il 67% degli spettatori del dibattito hanno attribuito la superiorità a Trump, mentre solo il 33% si è schierato con Biden. Intanto la vicepresidente Kamala Harris ha esortato gli elettori a concentrarsi maggiormente sulle cose fatte dall’attuale presidente in questi anni.
Tra le ipotesi c’è anche la possibilità che Biden possa mollare la corsa su indicazioni dell’ex presidente Barack Obama e nonostante le dichiarazioni a caldo del presidente non facciano presagire cambi di programma in vista di novembre, il toto nomi per una sostituzione è già partito e riguarda diversi governatori democratici dei vari stati, mentre risulta attualmente improbabile, nonostante le grandi capacità, una nomination per la vicepresidente Kamala Harris. Una delle poche certezze è che dal punto di vista storico i cambi in corsa non hanno mai portato risultati positivi per i democratici dal dopoguerra a oggi.