RICHMOND (VA) – Nel discorso che ha chiuso la convention repubblicana l’ex presidente Donald Trump ha fatto il suo esordio sul palco sostenendo che non avrebbe dovuto essere lì. Una frase che fa riferimento all’attentato di Butler (Pennsylvania), avvenuto meno di una settimana fa.
Nella prima parte del suo intervento Trump, apparso ancora una volta con l’orecchio destro bendato, ha fatto un appello all’unità e poi ha ricostruito gli attimi che hanno portato all’attentato che ha messo a rischio la sua vita. Il tycoon ha anche preso l’impegno di non trattare più il tema dell’attentato in futuro poiché l’argomento risulta “troppo doloroso da rivivere”.
Nella seconda parte del suo discorso Trump è tornato ad assumere i toni consueti a cui siamo stati abituati nei comizi di questi mesi e nelle campagne elettorali degli ultimi anni. In occasione dell’ultima giornata della convention il magnate dopo un’ora e mezza di discorso ha accettato la nomination repubblicana alla Casa Bianca, sentendosi graziato da dio.
Quella di Trump è stata una dimostrazione di forza in tutti i sensi. Basti pensare che ad introdurre il suo discorso sono stati Hulk Hogan, Kid Rock e il responsabile dell’Ufc. Quello dei repubblicani è stato un allineamento totale nei confronti di un uomo che fino a quattro anni fa lasciava la Casa Bianca senza nemmeno assistere all’insediamento del suo successore e con l’accusa di aver cercato di ribaltare l’esito del voto del 2020, accompagnata da altri procedimenti penali a suo carico.
Se da una parte i repubblicani hanno chiuso questa convention mostrando un allineamento totale nella candidatura di Donald Trump e del suo candidato vicepresidente J.D. Vance, dall’altra i democratici hanno a che fare con la debolezza fisica e politica del presidente Joe Biden, chiuso nella sua residenza estiva nel Delaware positivo al Covid e pronto ad annunciare il suo ritiro. Su questo tema la percezione della stampa statunitense è ormai incentrata sul “quando” il presidente deciderà di ufficializzare il suo passo indietro e non più sul “se”.
I media Usa ipotizzano che l’annuncio potrebbe arrivare in questo fine settimana e intanto gli ultimi sondaggi vedono un ulteriore aumento del vantaggio di Trump. L’ultimo rilevamento CBS News/YouGov riporta il candidato repubblicano con il 52% delle preferenze contro il 47% del presidente. L’indagine statistica mette a confronto il magnate anche con la vicepresidente democratica Kamala Harris, che con ogni probabilità sarà la prescelta di Biden per la corsa alla Casa Bianca. In questo caso il rapporto è di 51% a 48% sempre in favore di Trump.
L’ex presidente Barack Obama e l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi hanno privatamente espresso preoccupazioni sulla candidatura di Biden, che potrebbe anche compromettere la maggioranza dei democratici alla Camera e al Senato. Una preoccupazione manifestata anche dai capigruppo Hakeem Jeffries e Chuck Schumer in due discorsi diversi con il presidente Biden, che adesso sembrerebbe prestare orecchio più facilmente ai sempre più insistenti appelli provenienti dal suo partito.
Intanto per quanto riguarda l’attentato ai danni di Donald Trump, lo speaker della Camera Mike Johnson ha chiesto che Kimberly Cheatle, direttrice del Secret Service, venga licenziata. La donna è stata convocata dalla Camera Usa, che proprio nella giornata di lunedì 22 luglio aprirà i lavori alle 10 (16 italiane) con l’aula che affronterà il tema “Supervisione dei servizi segreti statunitensi e tentato assassinio del presidente Donald J. Trump”.