Usa 2024, proseguono le pressioni su Biden per un ritiro: comizio di Trump e Vance in Michigan

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RICHMOND (VA) – Mentre sul fronte repubblicano emerge una totale fiducia sulla candidatura dell’ex presidente Donald Trump alle prossime elezioni, l’attenzione dei democratici è rivolta nel Maryland, dove il presidente Joe Biden, chiuso, isolato e positivo al Covid nella sua casa al mare, potrebbe far partire la fumata bianca sul suo ritiro dalla corsa per la rielezione. Sono sempre di più gli esponenti politici del partito che lo stanno invitando a fare un passo indietro.

Nonostante le smentite istituzionali, la stampa americana ormai si interroga solamente sul “quando” il presidente prenderà questa decisione. In molti credono che bisognerà attendere ancora qualche giorno, poiché nella giornata di mercoledì 24 luglio è prevista a Washington la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca e poi al Congresso Usa, dove terrà un discorso.

Biden non vorrebbe presentarsi a questo incontro da presidente ritirato dalla corsa alla rielezione, anche in virtù dei rapporti sempre più freddi con il leader israeliano, che rischiano di prolungare ulteriormente la guerra in Medio Oriente, permettendo a Trump di cavalcare questa situazione come un argomento a suo vantaggio in vista del voto di novembre.

Intanto Donald Trump dopo la trionfale convention di Milwaukee prosegue la sua campagna elettorale. Oggi sarà a Grand Rapids, Michigan, dove terrà un comizio alle 17 (23 italiane) insieme al neo candidato vicepresidente J.D. Vance. In queste ore il magnate ha inoltre reso noto di aver avuto una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dopo il colloquio il tycoon ha ribadito sul suo social Truth la volontà di voler mettere fine al conflitto: “Come prossimo presidente porterò la pace nel mondo e metterò fine alla guerra che è costata molte vite umane e che ha devastato molte famiglie innocenti. Tutte e due le parti negozieranno un accordo che metterà fine alla violenza e spianerà la strada alla prosperità”.

Secondo quanto reso noto da Trump, il presidente Zelensky si è congratulato con lui per la nomination, condannando anche “l’odioso tentato assassinio” del 13 luglio durante il comizio del magnate in Pennsylvania: “Ho apprezzato che il presidente Zelensky mi abbia cercato”. Lo stesso Zelensky su Telegam ha confermato la condanna dell’attentato e le congratulazioni a Trump per la nomination: “Abbiamo concordato di incontrarci di persona per discutere quali passi possano rendere la pace equa e veramente duratura. Gli ho augurato forza e assoluta sicurezza per il futuro. Ho sottolineato l’importanza vitale del sostegno americano bipartisan e bicamerale per la difesa della libertà e dell’indipendenza del nostro Paese. L’Ucraina sarà sempre grata agli Stati Uniti per l’assistenza data per rafforzare la nostra capacità di resistere al terrore russo. Gli attacchi russi sulle nostre città e sui nostri villaggi continuano ogni giorno”.

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