Usa 2024, la campagna elettorale assume toni razzisti: “Harris prima era indiana e poi è diventata nera”

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A 95 giorni dal voto di novembre la campagna elettorale negli Stati Uniti si infiamma sempre di più e assume anche toni razzisti. Durante una conferenza alla National Association of Black Journalist l’ex presidente Donald Trump ha messo in dubbio l’identità razziale della rivale democratica Kamala Harris, affermando che “prima era indiana e poi è diventata nera”.

Con questa affermazione Trump avrebbe voluto lasciare intendere che Harris abbia intenzione di utilizzare le sue origini afro-americane perché le fa comodo dal punto di vista elettorale. La dichiarazione del magnate è stata ovviamente accolta con dissenso da parte dei presenti e i toni della conferenza sono diventati più ostili. Il moderatore della sessione ha replicato alla frase di Trump sottolineando che che Harris è membra attiva di una storica “sorority” nera e ha affermato a più riprese, e in più modi, la sua identità nera.

La reazione della vicepresidente alle dichiarazioni del magnate non si è fatta attendere: “Gli americani meritano di meglio. La nostra battaglia è per il futuro e per la libertà, Trump dà sempre lo stesso vecchio spettacolo di divisione e mancanza di rispetto”. Secondo Harris ci troviamo in un periodo storico in cui gli americani, oggi più che mai, hanno bisogno di “un leader che dica la verità, che non risponda con ostilità e rabbia e che capisca che le differenze non ci dividono. Siamo di fronte a una scelta fra due visioni diverse per il Paese. Una guarda al futuro, l’altra al passato; noi ci battiamo per il futuro – ha affermato Harris -. Quando ci uniamo e ci organizziamo, si muovono le montagne e facciamo la storia”.

Diverso invece il parere del candidato vicepresidente repubblicano JD Vance, secondo cui Trump avrebbe avuto “il coraggio nel rispondere a domande della National Association of Black Journalists”, mentre Harris “continua a nascondersi da codarda qual è”. 

Intanto i delegati alla convention democratica cominciano oggi a votare virtualmente sulla nomination, mentre Harris ha ieri ricevuto l’appoggio del sindacato dell’automobile, lo United Auto Workers (UAW), una potente organizzazione, che aveva già appoggiato Biden.

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