Usa 2024, Kamala Harris sceglie Tim Walz come candidato vicepresidente: grande slancio nei sondaggi

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Adesso che Kamala Harris ha scelto come suo candidato alla vicepresidenza il governatore del Minnesota Tim Walz, tutto è proiettato sulla prossima convention democratica in cui ci sarà la formale accettazione della candidatura da parte dell’attuale vice del presidente Joe Biden. Da lì in poi inizierà l’ultima staffetta che porterà al voto del 5 novembre.

Tim Walz, 60 anni, è stato presentato da Harris a Philadelphia, Pennsylvania, in un’arena strapiena di sostenitori democratici che hanno accolto l’annuncio con grande entusiasmo. Durante il suo intervento Walz ha citato il suo passato di insegnante, di coach vincente di football in un liceo del Minnesota e di veterano nella Guardia nazionale.

Successivamente è stato mandato un chiaro messaggio al rivale repubblicano per la vicepresidenza J.D. Vance in cui Walz non ha perso occasione per sottolineare di “non vedere l’ora di sfidare il ragazzo”. Durante il suo intervento a Philadelphia la vicepresidente Kamala Harris ha ribadito ancora una volta che la corsa alle prossime elezioni presidenziali non è solamente una lotta contro l’ex presidente repubblicano Donald Trump, ma “una battaglia per la libertà”. “Noi siamo gli inseguitori ma lo slancio è dalla nostra”, ha affermato Harris.

Dal momento in cui lo scorso 21 luglio il presidente Joe Biden ha abbandonato la corsa alla Casa Bianca per un secondo mandato, il partito democratico ha avuto un nuovo slancio, appoggiando in pieno l’endorsement del presidente alla sia vice. Una novità che ha permesso di ottenere fin da subito dei risultati importanti, sia per quanto riguarda la raccolta fondi che per i sondaggi.

Dei 310 milioni di dollari (284 milioni di euro) raccolti a luglio, 200 milioni di dollari (183 milioni di euro) sono stati donati nella settimana successiva all’annuncio della candidatura di Kamala Harris. Sull’altro fronte Trump sembrerebbe invece in difficoltà nel formulare delle tesi di inadeguatezza ai danni di Harris. Da parte del magnate non sono mancati insulti razzisti e lo stesso vale per i tipici toni eccessivamente offensivi, ma sui contenuti effettivamente non è stato detto nulla di concreto in merito a quelle che dovrebbero essere le motivazioni per cui gli americani non possano aspirare ad avere la loro prima donna presidente.

Intanto gli ultimi sondaggi fanno registrare un grande ribaltone e dopo mesi di dominio incontrastato di Trump, per la prima volta l’ex presidente è costretto addirittura ad inseguire la rivale democratica. Secondo un recente rilevamento di Cbs News, la vicepresidente Kamala Harris in questo momento è avanti di 1 punto percentuale rispetto al rivale repubblicano. Harris ha infatti il 50% delle preferenze e Trump il 49%.

Nei cosiddetti “Swing States” (Stati in bilico), il testa a testa tra il tycoon e Harris è ancora più equilibrato, con i due candidati che sono alla pari con il 50% in Michigan, Pennsylvania e Arizona. In Wisconsin, Georgia e North Carolina il tycoon risulta avanti, mentre allo stato attuale in Nevada la vicepresidente ha la maggioranza. Nel complesso si tratta dunque di una lotta alla pari in cui entrambi i candidati non possono concedersi passi falsi. A pochi mesi dalle elezioni la campagna elettorale americana è tornata ad avere una suspense dopo che la mancanza di lucidità del presidente Joe Biden sembrava aver spianato la strada a Trump.

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