Per i democratici Kamala Harris merita di essere la prima donna e la prima esponente di una doppia minoranza, afroamericana e indiana a diventare Presidente degli Stati Uniti. Questo il messaggio che sta venendo fuori dalla convention democratica di Chicago, che nella seconda serata è stata caratterizzata dal discorso dell’ex presidente Barack Obama, che ha riadattato il suo vecchio slogan alla nuova candidata: “Yes she can”, ha affermato Obama dal palco dello United Center.
Quello di Obama è stato un discorso incentrato sulla difesa della democrazia in vista di un possibile ritorno al potere del candidato repubblicano Donald Trump. L’ex presidente democratico dal 2009 al 2017 ha avuto parole di elogio anche per l’ormai presidente uscente Joe Biden, affermando che verrà ricordato come colui che “ha difeso la democrazia in un momento di grande pericolo”. Sia Obama che l’ex first lady Michelle hanno ringraziato Biden per avere avuto la meglio su Trump nel 2020 e per quanto fatto in cinquant’anni di carriera politica e nel corso di questi ultimi quattro anni alla presidenza.
Successivamente sia Obama che Michelle si sono concentrati sul futuro, caratterizzato dalla speranza nei confronti dell’attuale vicepresidente Kamala Harris che oggi è il nuovo volto del partito in un contesto che in queste ultime ore vede un possibile abbandono del candidato indipendente Robert F. Kennedy jr., che potrebbe dare il suo endorsement a Trump in cambio di un posto nell’amministrazione. Il magnate avrebbe inoltre riservato il ministero ai dazi e alla deregulation al patron di Tesla Elon Musk, che si è anche detto “pronto a servire” nel caso in cui dovesse arrivare la chiamata ufficiale.
Per evitare la concretizzazione di queste dinamiche i democratici sperano dunque di ritrovarsi tutti a Washington il 20 gennaio 2025 per assistere alla cerimonia di insediamento di Kamala Harris come prima donna presidente degli Stati Uniti, con la consapevolezza di essere riusciti a portare nel giro di 16 anni il primo presidente di colore nella storia dell’America e anche la prima donna alla Casa Bianca, centrando l’obiettivo di scacciare la minaccia di Trump.
Per fare in modo che questo sogno diventi realtà risulta necessario fare un grande lavoro in questi 75 giorni che separano gli Stati Uniti dall’election day del 5 novembre. Di questo è consapevole anche Hilary Clinton, che nella prima serata ha sottolineato l’importanza di rimanere concentrati fino all’ultimo: “Il futuro è qui, ma nei giorni che restano fino al voto dovremo lavorare duramente. Non importano i sondaggi, non possiamo mollare”. Parole ancora ricche di rammarico per la sconfitta nel 2016 proprio da parte di Donald Trump.
Le prime due sere della convention democratica di Chicago sono state dunque all’insegna del passato e del presente, le altre due saranno incentrate sul futuro e quindi sulla neo candidata Kamala Harris e sul candidato alla vicepresidenza Tim Walz. I due volti nuovi del partito parleranno alla convention per dare speranza agli elettori democratici in vista del 5 novembre.