Usa 2024, il messaggio di Harris alla pancia degli elettori: “Scriviamo la storia più straordinaria di sempre”

0
61
Kamala Harris sul palco della convention democratica di Chicago
Kamala Harris sul palco della convention democratica di Chicago

La convention democratica di Chicago si è conclusa con l’atteso discorso finale della vicepresidente Kamala Harris, che ha formalmente accettato la sua candidatura alla Casa Bianca per le elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre. Al termine di una giornata incentrata sul tema della sicurezza, la prima donna di colore candidata alla presidenza ha sottolineato l’importanza di proteggere la libertà dei cittadini americani.

Harris ha vissuto questi ultimi quattro anni all’ombra del presidente Joe Biden e nel momento in cui si parlava di una sua possibile candidatura si diceva che la sua popolarità non fosse abbastanza alta. Tuttavia nel momento in cui la sua discesa in campo è stata ufficializzata dopo il ritiro di Biden le cose sono cambiate. La sua popolarità è cresciuta a dismisura e adesso il partito ha guadagnato nuova linfa.

Harris ha iniziato il suo discorso parlando della sua storia personale e delle sue origini, contestualizzando anche la storia del Paese: “La strada che mi ha portato qui in queste ultime settimane è stata inaspettata, ma io non sono nuova ai viaggi improbabili – ha spiegato Harris -. Mia madre a 19 anni attraversò il mondo da sola, dall’India alla California, col sogno di fare la scienziata per studiare il cancro. Quando completò i suoi studi, sarebbe dovuta tornare a casa dove la aspettava un matrimonio combinato”.

Chi conosce la storia di Harris sa benissimo che le cose successivamente non andarono in questo modo. La madre al termine dei suoi studi decise di rimanere negli Stati Uniti, sposando un ricercatore giamaicano conosciuto durante i movimenti di protesta per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. Da questa unione sono nate Harris e la sorella Maya. La vicepresidente uscente ha anche parlato del successivo divorzio dei suoi genitori e della sua crescita nei quartieri popolari di Oakland, in California.

La seconda parte del discorso di Harris è stata invece incentrata sulla sua carriera da procuratrice, circostanza in cui ha spiegato anche le origini dello slogan “Kamala for the people”: “Nel nostro sistema della giustizia, un torto inflitto a una persona è un torto inflitto a tutti. Per tutta la mia vita ho avuto un solo cliente, the people, le persone”.
L’importanza della giustizia e dei diritti delle persone hanno portato ad un passaggio importante del discorso di Kamala Harris, quello dedicato al candidato repubblicano Donald Trump, sottolineando che il magnate nella sua vita ha sempre avuto un solo cliente, “se stesso”. “Donald Trump non è una persona seria – ha affermato Harris nel suo discorso – Ma le conseguenze di rimetterlo alla Casa Bianca sono estremamente serie”.

Harris ha ribadito più volte che in caso di vittoria la sua priorità sarà quella di difendere la libertà delle persone, partendo dai diritti riproduttivi e dalla necessità di ripristinare il diritto di interrompere una gravidanza, abolito dalla Corte Suprema nel 2022. Ulteriore accusa rivolta a Trump è legata all’intenzione di introdurre una nuova “tassa nazionale sugli acquisti”, riferendosi in particolare alle possibili conseguenze dei dazi proposti dal tycoon. Infine è arrivato il riferimento alla politica estera e alla guerra in Medio Oriente: “Stiamo lavorando giorno e notte per arrivare ora alla liberazione degli ostaggi e al cessate il fuoco. Voglio essere chiara, difenderò sempre il diritto di Israele di esistere e mi assicurerò che Israele abbia la capacità di difendersi, perché quel popolo non debba mai più affrontare l’orrore che Hamas ha causato il 7 ottobre, le violenze sessuali e il massacro dei giovani che erano andati a vedere un festival. Allo stesso tempo, quello che è successo a Gaza negli ultimi dieci mesi è devastante. Così tante vittime innocenti. Persone disperate, affamate, costantemente in fuga. La dimensione della sofferenza è lancinante. Vogliamo che questa guerra finisca. Che Israele sia sicuro. Che gli ostaggi vengano liberati. Che le sofferenze a Gaza finiscano. Che il popolo palestinese realizzi il suo diritto alla libertà, alla sicurezza e all’autodeterminazione”.

La parte finale del discorso è rivolta ancor di più alla pancia degli elettori, al patriottismo e all’importanza di portare avanti i valori democratici per sottrarre ai repubblicani la Casa Bianca a novembre: “America, mostriamoci l’un l’altro e mostriamo al mondo chi siamo. E da che parte stiamo. Libertà. Opportunità. Compassione. Dignità. Giustizia. E infinite possibilità. Siamo gli eredi della più grande democrazia nella storia del mondo. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti, e a chi ha sacrificato così tanto per la democrazia e la libertà: dobbiamo essere all’altezza di questo momento. Usciamo da qui e votiamo. E scriviamo insieme il prossimo capitolo della storia più straordinaria di sempre”.

Il discorso di Harris è stato accolto con estremo entusiasmo dal pubblico, che da ogni frase della vicepresidente uscente tirava fuori un nuovo coro, anche in momenti in cui forse sarebbe bastato il semplice ascolto. Terminata la convention democratica, il prossimo step all’orizzonte è quello del dibattito televisivo Harris-Trump in onda negli studi televisivi della Abc di Philadelphia il prossimo 10 settembre. Un confronto diretto in cui i democratici devono riscattare la pessima prestazione di Biden nel dibattito dello scorso 27 giugno. Mancano ormai pochi giorni alle elezioni e in un contesto in cui la vittoria si può decidere su uno o due punti percentuali non ci sono più margini di errore per nessuno.

Articolo precedenteUsa 2024, l’intervento di Tim Walz alla convention democratica: “Volteremo pagina su Donald Trump”
Prossimo articoloUsa 2024, Kennedy abbandona la corsa indipendente e si schiera con Trump: “Questo è ciò che sono destinato a fare”

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here