RICHMOND (VA) – La vicepresidente Kamala Harris e il suo compagno di corsa Tim Walz si giocano la carta Barack Obama a meno di un mese dalle elezioni. L’ex presidente ha avviato una tournée di eventi e comizi per schierarsi a fianco dei due candidati democratici e scongiurare il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il primo evento si è svolto a Pittsburgh, in Pennsylvania, occasione in cui Obama ha messo in discussione le argomentazioni di Trump nei suoi comizi: “Se volete che i prezzi scendano, votare Trump non è la scelta giusta – ha affermato Obama -. L’economia di Trump pareva buona, ma era la mia. È un milionario che si lamenta da nove anni, pensa solo a se stesso, non ha mai cambiato un pannolino, non ha mai sostituito una gomma a terra e finge di essere uno come voi. Invece, Walz è un veterano, un insegnante, un coach, un cacciatore. Ed è uno che sa aggiustare un camion e farlo ripartire. Trump no”.
Obama ha preso la decisione di realizzare questi comizi per cercare di invertire l’inerzia della campagna elettorale in un momento in cui a cavallo tra settembre e ottobre i sondaggi sembrerebbero essere tornati a vedere Trump come favorito. I principali media statunitensi sostengono che Harris abbia perso lo slancio iniziale da quando è stata annunciata la sua discesa in campo. Ciò comporta un grande equilibrio in cui l’attuale vicepresidente si ritrova addirittura in svantaggio negli Stati in bilico rispetto al candidato repubblicano.
Una delle ragioni sarebbe dovuta al fatto che Harris non riesce a separare la sua immagine da quella del presidente Joe Biden, impegnato in questi giorni a fronteggiare l’emergenza dell’uragano Milton, che sta attraversando la Florida provocando vittime e distruzione, con oltre 3 milioni di famiglie rimaste senza elettricità. Inoltre il tema dell’economia sembra destinato a giocare un ruolo centrale nelle prossime elezioni. Gli elettori non sono soddisfatti della lenta discesa dell’inflazione, nonostante la recente decisione della Federal Reserve di abbassare i tassi di interesse dopo i risultati di agosto.
Nel mese di settembre la discesa è stata del 2,4% annuo. Un buon risultato in considerazione che l’economia statunitense è particolarmente solida. Eppure nonostante questi dati tale argomento rimane ancora un nervo scoperto per i democratici, oltre ad essere un tema predominante tra le preoccupazioni degli elettori.