Usa, il Tesoro sanziona reti internazionali per trasporto di petrolio iraniano in Cina

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WASHINGTON DC – L’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto nuove sanzioni contro una rete internazionale che facilita la spedizione di petrolio greggio iraniano per un valore di centinaia di milioni di dollari in Cina.
Al centro del programma c’è la nave sanzionata Siri (ex Anthea), che attualmente opera al largo delle coste di Singapore trasportando milioni di barili di greggio iraniano. La nave, sotto il comando del nazionale iraniano Arash Lavian, ha attivamente nascosto la propria identità operando sotto il nome di New Prime, falsificando i documenti di spedizione.
La rete si estende oltre le operazioni a singola nave. Nel dicembre 2024, quasi due milioni di barili di greggio pesante iraniano, per un valore di oltre 100 milioni di dollari, sono stati spediti a bordo dell’Oxis battente bandiera del Camerun. Inoltre, la Gioiosa battente bandiera panamense ha trasportato oltre 700mila barili di petrolio iraniano in Cina. “Il regime iraniano rimane concentrato sull’utilizzo dei suoi proventi del petrolio per finanziare lo sviluppo del suo programma nucleare, per produrre i suoi missili balistici mortali e veicoli aerei senza equipaggio, e per sostenere i suoi gruppi terroristici regionali”, ha affermato il segretario al Tesoro Scott Bessent.
Le sanzioni prendono di mira diverse entità in Cina, India e negli Emirati Arabi Uniti. Tra questi, il Marshal Ship Management Private Limited, con sede in India, ha fornito membri dell’equipaggio per diverse navi sanzionate e presumibilmente ha aiutato a falsificare i documenti di spedizione.
L’indagine ha rivelato un’operazione sofisticata che ha coinvolto diverse navi e compagnie. Il Ch Billion e Star Forest, recentemente designati come proprietà bloccate, sono state attivamente coinvolte nel trasporto del petrolio iraniano. Secondo l’Ofac, nell’agosto 2024, il Ch Billion ha ricevuto oltre 600mila barili di greggio iraniano attraverso un trasferimento da nave a nave, mentre lo Star Forest ha trasportato in Cina più di 100 milioni di dollari di petrolio.
Le sanzioni fanno parte di una più ampia strategia degli Stati Uniti che attua la massima pressione economica sull’Iran, in linea con un memorandum presidenziale per la sicurezza nazionale del 4 febbraio che ripristina la “massima pressione” del presidente Trump, che mira a negare i percorsi verso le armi nucleari e contrastare l’influenza regionale dell’Iran. Tuttavia, queste ultime azioni seguono anche una strategia contro i settori del petrolio e del gas dell’Iran già avviata dalla precedente amministrazione Biden, che si era intensificata a seguito di un attacco missilistico iraniano contro Israele lo scorso ottobre.
In base a queste sanzioni, tutti i beni e gli interessi delle persone designate all’interno della giurisdizione degli Stati Uniti sono bloccati e devono essere segnalati all’Ofac. Le misure vietano inoltre alle persone statunitensi di effettuare transazioni che coinvolgono le entità e le navi designate.
Questa azione di applicazione mette in evidenza il controverso rapporto tra le autorità di regolamentazione internazionali e gli operatori marittimi, che tentano di aggirare le sanzioni attraverso complesse reti di società di facciata, cambi di nome delle navi e documentazione falsificata.
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