Era una missione difficile. Il Papa – come ha spiegato il suo portavoce, padre Federico Lombardi – era ben consapevole di andare nel Paese con la più alta percentuale di agnostici in Europa (il 66% della popolazione) e non aveva con sé “soluzioni magiche”, se non la volontà di rilanciare un messaggio di fede e di speranza nel cuore del continente a 20 anni dalla caduta del comunismo.
Ciò Benedetto XVI ha fatto, con intensità e passione, nei tre giorni della sua visita nella Repubblica Ceca. Ancora prima di atterrare a Praga, in una conferenza stampa sabato scorso in alta quota, ha invitato la Chiesa cattolica locale a farsi “minoranza creativa”. Le “minoranze creative hanno avuto sempre un ruolo determinante nel costruire il futuro¯” ha osservato citando Vaclav Havel, eroe di ‘Charta77’ e leader della Rivoluzione di velluto ceca.