Nonostante contasse appena 17 milioni di abitanti, la Repubblica Democratica Tedesca era la terza potenza sportiva al mondo. Negli anni ’80 la DDR era un promettente medaglificio: ben 755 quelle conquistate ai giochi olimpici di cui 203 d’oro. Merito del socialismo reale, dicevano gli esegeti del regime, che era riuscito a produrre l’uomo nuovo marxista-leninista. A che prezzo e con quali mezzi, lo si é saputo dopo. Ma l’incarico di ottenere medaglie e vittorie era un “ordine di classe”, nell’ambito di un’aspra lotta contro il capitalismo. Molti tedeschi dell’Est, infatti, si identificavano con gli atleti nazionali e si sentivano arricchiti dai loro successi. Ma 20 anni fa insieme al Muro di Berlino crollava anche il “paese delle meraviglie sportive”.