Usa, comprando la California?

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Washington - Hanno già speso ottanta milioni di dollari per le primarie a governatore della California. Si tratta ovviamente di Steve Poizner e Meg Whitman, ambedue repubblicani, ambedue ultraricchi. La Whitman, ex amministratore delegato di eBay, ha investito quasisessanta milioni di dollari per farsi conoscere dall'elettorato californiano. Poizner, ex imprenditore della Silicon Valley e l’attuale Commissioner di assicurazioni della California, ha contribuito una ventina di milioni alla sua campagna. Jerry Brown, l’unico candidato serio alle primarie democratiche, è rimasto a guardare senza spendere quasi niente.

Brown, come si sa, è già stato governatore della California fra il 1975 e il 1983. Il contrasto fra l’economia disastrosa del Golden State e le spese paperoniche dei due candidati repubblicani non è passato inosservato. In parte ciò si deve ai tagli proposti dall’attuale governatore della California, Arnold Schwarzenegger, il quale vorrebbe eliminare il welfare. Così facendo, le famiglie che dipendono dallo Stato per una media di 231 dollari mensili, farebbero senza dubbio riflettere specialmente considerando i 90.000 dollari mensili che la Whitman paga al suo manager Mike Murphy.

Spendendo tutti questi quattrini fa riflettere specialmente se si considera che lo Stato avrà un deficit di una ventina miliardi di dollari. Useranno i due candidati alle primarie repubblicane le loro risorse personali per colmare il buco al bilancio? Non esattamente. Ambedue suggeriscono che il modo di uscire dalla crisi economica è mediante forti tagli e riduzioni dei servizi. In questo rispetto Poizner è stato il più specifico. Vuole tagliare le tasse del 10% e ridurre i corrispondenti servizi anche del 10%. La Whitman è stata meno specifica ma il suo piano includerebbe creare posti di lavoro, tagliare le spese e riparare il sistema di pubblica istruzione.

Ambedue candidati non sono molto lontani dalla politica Dell’attuale governatore. Entrambi, infatti, hanno un “passato” di moderati, ma per vincere le primarie repubblicane si sono spostati a destra. In questo senso Poizner è stato l’estremo dei due. Trovandosi indietro nei sondaggi, Poizner si è attaccato ad una campagna contro i clandestini per cercare in parte di dimostrare che lui è il vero conservatore e non la sua rivale. Poizner vorrebbe eliminare tutti i benefici ai clandestini incluso il diritto federale dei loro figli di andare a scuola. La Whitman sarebbe un po’ più gentile dato che manterrebbe il diritto dei bambini di frequentare la scuola. Poizner ha poi accusato giustamente la sua avversaria di non avere fatto il più basico dei doveri civili per non avere votato per ventotto anni. Inoltre la ha attaccato per i suoi legami alla Goldman Sachs di Wall Street, azienda denunciata dal governo federale per frode.

La Whitman ha spiegato l’indiscrezione della mancanza di votare dicendo che era stata occupata con la carriera e la famiglia ma adesso è pronta per la vita politica e restaurare la California alla grandezza del passato. Nonostante il fatto che ambedue i candidati repubblicani si siano spostati a destra con la loro retorica, non sono riusciti a cancellare il loro passato di moderati. Ambedue sono favorevoli all’aborto. La Whitman aveva contribuito soldi a candidati repubblicani ma anche ad alcuni democratici.

Inoltre aveva appoggiato Arnold Schwarzenegger nel 2006 ed ha assunto molti dei collaboratori dell’attuale governatore come consulenti politici. Poizner aveva anche lui contribuito ai democratici donando alla campagna di Al Gore durante l’elezione presidenziale del 2000. Poizner si è giustificato dicendo che il clima è cambiato e per questo lui è divenuto più conservatore. Ecco come ha spiegato il suo appoggio alla durissima legge contro i clandestini passata recentemente dallo Stato dell’Arizona alla cui la Whitman si è opposta. Nessun commento dei due però sul fatto che l’Arizona ha appena approvato un aumento sulla tassa dei consumi per colmare il buco di due miliardi al bilancio statale.

Ambedue candidati repubblicani vedono la soluzione ai problemi della California con occhi tipicamente del loro partito. Si tratta di una filosofia contraria agli aumenti delle tasse come quella dell’attuale governatore. Per i due candidati repubblicani bisogna governare usando uno stile tipico degli affari e non della burocrazia. Il problema per il candidato che vincerà le primarie l’otto giugno sarà di convincere l’elettorato che il governo funziona come il business. Ci ha già provato Schwarzenegger con risultati disastrosi. Ripeteranno i californiani lo stesso sbaglio o preferiranno Jerry Brown, un “politico” professionista? Si vedrà a novembre.

Domenico Maceri (dmaceri@gmail.com)
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