Spagna, ancora proteste

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Continuano le proteste in Spagna. Nonostante il divieto, si contano circa venticinquemila dimostranti scesi in piazza a Madrid.

Un malcontento che va avanti da sei giorni, con persone di più categorie sociali a chiedere lavoro e sviluppo. Fra i punti di critica, il pino di austerità di recente varato dal governo Zapatero. “Ci vogliono togliere la sanità pubblica, l’istruzione e la prospettiva ai giovani” dichiara un manifestante. Il tasso di disoccupazione giovanile è al 45%, un dato che ha reso la Spagna penultima economia d’Europa.Già negli ultimi mesi del 2010, si sono registrati episodi di dissenso verso l’amministrazione. Alla fine di settembre, c’è stato uno sciopero generale come in Grecia.

Intanto nella capitale, si stanno svolgendo le elezioni locali. Secondo alcuni osservatori, queste proteste potrebbero incidere sul partito socialista, attuale forza del premier. Fra i partecipanti, c’è chi si accosta alle lotte in nord-Africa. Il presidente Luis Zapatero non mostra ostilità verso questi fatti. “Il mio compito è di ascoltare” dichiara ad una radio. “Il governo varerà politiche-conclude- per rilanciare l’economia e occupazione”.

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