“Sono a casa e sto bene”. Queste le prime parole di Ai Weiwei, attivista cinese arrestato due mesi fa. Una notizia che fa parlare della Cina, non sono in ambiti economici.
Weiwei, artista cinese di cinquantaquattro anni era stato arrestato il due aprile scorso con l’accusa di evasione fiscale. Per molti, questa denuncia era solo una giustificazione per tacerlo visto il suo impegno per i diritti umani in Cina. Molte associazioni umanitarie in questi mesi si sono mobilitate per la sua liberazione, ottenuta oggi. Nel maggio scorso il permesso di vedere la moglie.
“Ringrazio l’attenzione di tutto il mondo-conclude– ma in questo momento non posso parlare con la stampa”. Fra i più sensibili a questa scarcerazione, il Tate modern di Londra che gli aveva dedicato un piccolo omaggio all’interno del museo. Intanto i vertici del governo di Pechino si difendono. In una nota, il ministro degli esteri dichiara che “la detenzione non ha nulla a che fare con la libertà di espressione”.