Milano – L’industria automobilistica si sta preparando ad affrontare un cambiamento determinante a favore di materiali più leggeri per adeguarsi alle direttive sull’ambiente. Grazie alla sostituzione dei materiali pesanti usati per alcuni sistemi con alternative più leggere, il peso delle automobili diminuisce con un impatto diretto sull’efficienza del carburante e sull’ambiente. Una riduzione del 10 per cento del peso dei veicoli garantisce un risparmio di carburante che va dal 5 al 7 per cento, a patto che anche il gruppo propulsore venga ridimensionato.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Prevalent Substitution Trends within Materials and Chemicals in Automotive Lightweighting”, ha rilevato che il mercato ha prodotto entrate per 38 miliardi di dollari nel 2010 e stima che questa cifra raggiungerà quota 95.34 miliardi nel 2017.
Il maggiore utilizzo di materiali leggeri aiuterà le case produttrici a ridurre le emissioni dal livello attuale di 160 g/km a 130 g/km entro il 2012-2015. Analogamente, i costruttori di automobili americani dovranno raggiungere entro il 2016 il target per l’efficienza media del carburante fissato a 35-39 mpg (miglia per gallone), in seguito all’approvazione della direttiva Corporate Average Fuel Economy (CAFE).
“Se da un lato queste leggi sono un passo importante per alleviare le preoccupazioni sull’ambiente, dall’altro rappresentano una sfida per le case produttrici, che devono trovare soluzioni innovative per rispettarle senza ridurre i profitti”, afferma Sandeepan Mondal, analista di Frost & Sullivan.
Per esempio, la direttiva europea sulla fine vita dei veicoli obbliga i produttori di automobili a minimizzare la quantità di materiali di scarto prodotti quando un veicolo raggiunge il termine del suo ciclo vitale. Se da un lato questa direttiva incoraggia l’utilizzo di materiali leggeri e riciclabili nei veicoli passeggeri, dall’altro ostacola la crescita del mercato dei materiali termoindurenti e materiali compositi di carbonio.
I materiali leggeri contribuiscono efficacemente a diminuire il peso complessivo, ma allo stesso tempo fanno aumentare considerevolmente i costi. Il giro d’affari delle case produttrici e dei più importanti fornitori ha subito un duro contraccolpo in seguito alla crisi economica; nell’attuale condizione economica sfavorevole, difficilmente il passaggio da una catena di produzione fondata sui metalli a materiali alternativi sarà accolto con grande entusiasmo.
E’ probabile che le direttive sull’efficienza del carburante, la riduzione delle emissioni di CO2 e la fine vita continueranno ad essere restrittive nei prossimi dieci anni. Il mancato rispetto di queste norme porterà sanzioni pesanti, che indeboliranno ulteriormente i margini di profitto delle case produttrici.
Tra tutti i materiali leggeri, l’alluminio è il primo sia per volume di utilizzo sia per entrate collegate, mentre i polimeri stanno riscuotendo un crescente successo, principalmente grazie al buon rapporto costo-performance che dipende anche dalla dimensione, forma e complessità dei componenti. Il tasso di adozione dei materiali plastici sarà basso per quanto riguarda i componenti strutturali, che richiedono ottime caratteristiche di resistenza agli urti.
Per maggiori informazioni su questo studio, si prega di contattare Chiara Carella, Corporate Communications di Frost & Sullivan, all’indirizzo chiara.carella@frost.com.
L’analisi “Prevalent Substitution Trends within Materials and Chemicals in Automotive Lightweighting” fa parte del programma Chemicals & Materials Growth Partnership Services, che comprende anche ricerche nei seguenti mercati: “European Markets for High Performance Polymers”, “Global Markets for Plastics in Passenger Vehicles”, “European Markets for Naturally-reinforced Plastic Composites”, “Automotive Light Weighting Mega Trend Effect on Chemicals and Materials Demand”.