Sì, le pressioni governative ci sono state; sì, la Russia non è più un Paese per Internet. Ma Pavel Durov, ex Ceo e creatore di VKontakte, non ha voglia di mollare. Almeno non del tutto. Il futuro di VKontakte “non è chiaro”, ammette aRepubblica.it. Il papà della rete sociale più popolare in tutti i Paesi russofoni conferma di aver dato il via, però, a una battaglia legale per il suo social network. Contesta l’acquisizione del 48 per cento della compagnia da parte d’Ilya Sherbovich, alleato del presidente Putin, venduta dai due cofondatori, Vyacheslav Mirilashvili e Lev Leviev. Senza passare dalle sue mani. Si schiera contro la nuova legge anti terrorismo approvata dalla Duma, con una norma ad hoc per aumentare il controllo del Cremlino sul web.