Circa 350.000 studenti italiani fra i 6 e i 19 anni soffrono di dislessia, causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento. Per offrire un sostegno a questi ragazzi, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, il presidente di Fondazione Telecom Italia Joaquín Navarro-Valls e il presidente dell’Associazione Italiana Dislessia Rosabianca Leo hanno firmato il 3 marzo 2010 un Protocollo d’Intesa finalizzato a realizzare due progetti operativi su tutto il territorio nazionale: il primo, “Non è mai troppo presto”, per riconoscere precocemente e combattere la dislessia nelle scuole italiane, il secondo, “A scuola di dislessia”, per la formazione specifica di 6.000 insegnanti “referenti”. Il progetto, che avrà durata triennale, “Non è mai troppo presto” mira al riconoscimento precoce dei disturbi specifici dell’apprendimento, proponendosi di definire e sperimentare un protocollo di “screening” scientificamente attendibile, replicabile in modo omogeneo sul territorio nazionale, per individuare gli indicatori di rischio più sensibili e verificare l’efficacia di interventi didattici mirati e precoci. Il progetto “A Scuola di Dislessia” punta invece alla formazione specifica degli insegnanti e alla sperimentazione di modalità didattiche inclusive, basate sull’utilizzo del “personal computer”. Sarà attivata una rete di 6.000 insegnanti “referenti” coinvolgendo istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in tutte le Regioni italiane.
io sono madre di una bambina dislessica e me ne sono dovuta accorgere io perchè le insegnanti che la seguivano a scuola non avevano ravvisato il problema.Purtroppo queto succede perchè ci sono persone poco preparate sull’argomento.E se io non avessi avuto gli strumenti per accorgermene mia figlia oggi sarebbe ansiosa nervosa e psicologicamente?Vorrei dire alla Gelmini che forse sarebbe il caso che imponesse una preparazione sui dsa per le insegnanti di scuola materna.