Via libera del Garante privacy alla possibilità per i cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare il ticket e ritirare referti medici direttamente presso il proprio farmacista. Occorrono però rigorose misure a protezione dei dati personali. E’ questo il contenuto del parere favorevole dell’Autorità sullo schema di decreto del Ministero della salute relativo all’erogazione di nuovi servizi sanitari da parte delle farmacie. Senza doversi recare alla Asl o in ospedale si potrà utilizzare la postazione collegata al Cup presente nelle farmacie, anche in quelle rurali.
Il parere dell’Autorità, reso su una versione di decreto che tiene conto di approfondimenti e indicazioni forniti dall’Ufficio del Garante, prevede ulteriori condizioni volte ad innalzare il livello di protezione dei dati. Oltre alle indicazioni già recepite nello schema di decreto dovranno essere quindi introdotti altri accorgimenti finalizzati a garantire l’accesso al referto da parte degli operatori solo per effettuare la consegna all’utente e ad impedire che vengano create banche dati di referti digitali presso le farmacie. Il Ministero, inoltre, dovrà individuare adeguati tempi di conservazione dei referti digitali. Particolare riservatezza sarà chiesta agli operatori della farmacia che dovranno essere sottoposti a regole di condotta analoghe al segreto professionale.
Nello schema di decreto presentato al Garante erano comunque già presenti precise forme di tutela, in particolare, quella che prevede l’obbligo di informare chiaramente l’utente ed acquisirne il consenso al trattamento dei dati personali prima di erogare il servizio. In caso di invio di sms o email da parte del Cup, per ricordare, confermare o disdire la prenotazione, lo schema prevede che i messaggi non debbano contenere alcuna informazione sulla tipologia o l’esito della prestazione. Così come non devono essere conservate copie dei documenti esibiti per il riconoscimento dai cittadini. La postazione collegata al Cup inoltre dovrà essere protetta da adeguate distanze di cortesia ed i referti consegnati in busta chiusa. Per assicurare che le misure di sicurezza rispettino un elevato standard e siano applicate in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, il decreto del ministero prevede infine che esse siano definite in accordi regionali, correlati ad un accordo collettivo nazionale, per i quali è previsto che venga acquisito il parere del Garante.