Batterio Escherichia Coli, cosa è, cosa fa e come combatterlo

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il batterio al microscopio
Genova – Paura per la diffusione in Europa, del batterio dell’Escherichia Coli.

Che cos’è questo batterio? Fu scoperto alla fine dell’800, fa parte della famiglia degli Enterobatteri, che vivono in ogni essere umano, normalmente nell’intestino ed in alcuni animali.

Ognuno di noi ne espelle ogni giorno, con le feci, da 100 miliardi a 10mila miliardi.

Normalmente non esistono patologie, solo in alcune situazioni, qualche ceppo procura malattie intestinali, extraintestinali o tossine.
Possono derivare da infezioni ospedaliere e non,riguardo adulti e bambini piccoli
Si possono verificare malattie a carico dei reni, dei polmoni, del sangue, del peritoneo e delle meningi.
Qualche tipo di Escherichia Coli può produrre tossine, resistenti agli antibiotici, che provocano diarrea, emorragie, e la sindrome emolitica-uremica, considerata seria.
I casi di quest’ultimo periodo sono provocati da uno scambio genetico tra alcuni batteri.
L’origine di questa patologia può essere diversa, e attribuita a: verdure e carni, ricordando che nel passato sono morti bimbi dopo aver mangiato Hamburger.

Le ipotesi circa le verdure non hanno conferme nelle valutazioni scientifiche:c’è stata una diffusione giornalistica errata.
L’infezione non è causata da frutta e verdura, ma dalle modalità di produzione delle stesse e dalla loro distribuzione.
E’ determinante la contaminazione da parte degli operatori,carenti nell’igiene.
Non sarà mai abbastanza la raccomandazione di un lavaggio accurato delle mani e delle verdure e frutte.

Particolare attenzione utilizzando carne in generale, pollame e uova.
La carne necessita sempre di cottura, le carni crude tipo tartare o hamburger, sono rischiose per la presenza dei batteri nell’intestino degli animali.
Si deduce che la prevenzione è quanto mai determinante; già i genitori insegnino precocemente il lavaggio delle mani onde evitare la diffusione dei germi.

Quali cure in caso di contagio?
Esistono terapie specifiche, i danni maggiori sono provocati da tossine insensibili agli antibiotici.
Si può escludere qualsiasi ipotesi, da parte di qualcuno, di una diffusione programmata dell’infezione.

Questa news è stata possibile grazie alla consulenza scientifico medica del Prof.Giovanni Serra, già Primario Ospedale Gaslini di Genova.

Luisa Costa

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