Genova – I bambini hanno punti di contatto con i germi dell’influenza che sono precisamente: l’asilo, la scuola, i fratelli e sorelle, i genitori, i parenti.
Questi ultimi, con maggiore diffusione dovuta a baci e abbracci.
E’ indubbia l’utilità della prevenzione, che consiste nel lavare spesso le mani al bambino, specialmente prima che si tocchi il naso o la bocca.
E’ poi importante tenerlo lontano da chi tossisce, da chi starnutisce, dai luoghi chiusi e affollati.
L’attenzione affinchè non subisca passaggi dal caldo al freddo, senza averlo coperto adeguatamente anche su naso e bocca, è auspicabile.
In generale l’influenza esordisce con febbre oltre 38°, malessere generale, dolori articolari, colpi di tosse, naso chiuso.
C’è anche, l’influenza in forma modesta, che può non presentare febbre (o di pochi gradi), starnuti, tosse, modesto malessere.
Quando è presente la febbre o i sintomi influenzali, è buona norma tenere a casa qualche giorno il bambino, finchè il quadro clinico non migliori.
Con una temperatura sopra i 38°, l’unico farmaco da usare è il Paracetamolo (Tachipirina).
Scomparsa la febbre,è consigliabile tenere a casa il bambino ancora uno o due giorni.
Normalmente l’Influenza dura tre o quattro giorni, con permanenza a casa di cinque o sei.
In caso, dopo quattro, cinque giorni, febbre e sintomi non scompaiano, è consigliabile consultare il Pediatra di famiglia.
Consulenza Medico Scientifica del Prof. Giovanni Serra, già Primario Neonatologia, dell’Ospedale Gaslini di Genova
Luisa Costa
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