
“Dobbiamo abituarci a nuovi insetti e malattie a essi collegati. E’ un ulteriore segno dei cambiamenti climatici e dell’aumento della mobilità di uomini e merci”. Così Francesco Castelli, professore di malattie infettive all’Università di Brescia, contattato da LaPresse. La zanzara coreana “crea allerta, perché potenzialmente la classe medica dovrà essere sempre più preparata a riconoscere nuove patologie che un tempo non c’erano e adesso vengono veicolate da vettori nuovi”, evidenzia l’esperto della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). (www.lapresse.it)
