Chi gestirà Internet? Mentre il Dipartimento del commercio americano rinegozia con Icann (l’organismo internazionale che sovrintende ai domini) l’accordo che fino a ieri sanciva il controllo Usa sulla Rete, il dibattito sull’assetto futuro di Internet si accende anche in Italia.
A Pisa, nella sede dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è in programma dal 5 al 7 ottobre prossimi il secondo appuntamento con l’Internet Governance Forum Italia (Igf): amministrazioni pubbliche, università e mondo della ricerca, comunità tecniche, industrie e organizzazioni non governative, esponenti della società civile e della politica sono chiamati a raccolta per definire un quadro di regole di massima che definiscano diritti e doveri degli utenti della Rete.
Libertà di espressione, sicurezza, anonimato, diritto d’autore, reti sociali sono alcune delle tematiche che affronterà l’assemblea, i cui lavori saranno introdotti dal professor Luciano Maiani, presidente del Cnr: le proposte più significative che emergeranno dal dibattito saranno presentate alla prossima riunione dell’Internet Governance Forum mondiale che si terrà a Sharm El Sheikh nel novembre prossimo su iniziativa dal governo egiziano e sotto l’egida delle Nazioni Unite.
In assenza di un sistema regolatore, dicono gli esperti, Internet rischia il collasso, sul modello di quanto è già avvenuto per l’economia mondiale. “Attraverso Internet passa lo sviluppo delle società future”, osserva l’ingegner Stefano Trumpy, dirigente di ricerca all’Istituto di Informatica e Telematica (Iit-Cnr). “La governance della Rete italiana e l’individuazione di regole comuni e condivise sono obiettivi primari posti dalla stessa Unione Europea: il Dipartimento delle tecnologie dell’Informazione e delle comunicazioni del Cnr, diretto dal professor Francesco Beltrame, ne ha fatto una linea di ricerca scientifica primaria. I laboratori di ricerca di tutto il mondo sono oggi al lavoro per realizzare l’Internet del Futuro, la ragnatela di servizi di nuova generazione che promette di rivoluzionare in modo ancor più radicale il rapporto tra utenti e informazioni. Ma la nuova rete chiede fina da subito che sia definito un adeguato sistema di governance”.
I numeri confermano l’entità del fenomeno e il suo impatto sulla popolazione. Secondo i dati dell’Unione Europea, oggi gli utenti della Rete nel mondo sono oltre un miliardo e 600 milioni (erano “appena” 360 milioni nel 2000). A proliferare a macchia d’olio è soprattutto la fruizione di Internet tramite cellulari e dispositivi mobili, tanto che i ricercatori associano senza esitazione l’Internet del Futuro ai cellulari: oggi i telefonini capaci di connettersi a Internet sono 570 milioni, e il numero dei navigatori mobili è raddoppiato dal 2006; nel volgere di tre anni, le connessioni alla rete via cellulare e wi-fi supereranno quelle tramite rete cablata.
A margine dell’Internet Governance Forum di Pisa, gli organizzatori hanno riservato una cerimonia di commemorazione in memoria del professor Giuseppe Biorci, già vicepresidente del Consiglio nazionale delle Ricerche e docente di fama internazionale. Il professor Biorci fu presidente del Comitato nazionale di consulenza per le Scienze d’Ingegneria e di Architettura del Cnr nel momento decisivo per la connessione dell’Italia alla rete Internet, e tra i primi a mettere in evidenza le problematiche della governance di Internet.
All’Igf sono stati invitati i ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, il viceministro Paolo Romani e alcuni parlamentari impegnati su questi temi, tra i quali Antonio Palmieri, Luigi Vimercati e Vincenzo Vita. La partecipazione è aperta a tutte le organizzazioni, le istituzioni e i privati cittadini. I partecipanti al Forum di Pisa sono invitati a proporsi per contribuire nelle sessioni tematiche e nei confronti di esperienze previsti nel programma.
La manifestazione sarà trasmessa anche in diretta video-streaming via Internet all’indirizzo http://reti4.iit.cnr.it/live/live.jsp. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www.igf-italia.it.
La prima cosa che dovrebbe cambiare Brunetta o Mr. Brown sono i mezzi, i termini e le misure (non la sua altezza, ovvio)!!!! La parola fannulloni e quella di meritocrazia, inoltre, dovrebbero prima essere applicate alla Classe Politica. I risparmi di Stato, non vanno fatti sui precari da 1000 euro al mese, ma bisogna iniziare dalle Madame di potere come la Gelmini, che ben poco meritocratica, occupa una poltrona Ministeriale che, per attitudine e competenza, come minimo spetterebbe ad Umberto Eco!!!! Questa è la Rivoluzione vera che Brunetta non riuscirebbe mai a partorire… perché di dare potere al popolo se ne guardano bene… Filmografia consigliata: “2012 L’Avvento del Male”; Bibliografia consigliata: “Fontamara” di Ignazio Silone. E come direbbero a Napoli: Cà nisciuno é fesso!!!!