Facebook replica al Garante della privacy tedesco

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Da Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riceviamo e pubblichiamo

Dopo che il garante della privacy dello Stato dello Schleswig-Holstein, Thilo Weichert, aveva intimato ad aziende e istituzioni di rimuovere il pulsante “like” (mi piace) dai loro siti e di chiudere le loro pagine sul social network poiché violerebbe la privacy tempestiva è stata la risposta di Facebook con il Vice presidente del social network, Chris Cox.

Tra le novità, gli articoli pubblicati online hanno ciascuna la loro impostazioni di condivisione proprio determinata da chi può vederli.

E ‘l’ultimo di una lunga serie di tentativi da parte dei membri di Facebook di permettere di snellire gestendo le proprie informazioni personali.

In passato, il social network è stato criticato per aver dato l’impressione di nascondere le impostazioni di privacy nei menu oscurati.

I commenti avranno le proprie impostazioni sulla privacy. Ora, quando gli utenti sono taggati in un post – come una fotografia o un video – avranno la possibilità di confermare o rimuovere la loro identità prima che venga visualizzato il proprio profilo.

Altre modifiche riguardano:
Nei controlli di linea – ogni voce sulla pagine di un utente ha opzioni di privacy individuale, come pubblico, amici e personalizzati
Tag takedown – la capacità di rimuovere i tag da sé, chiedere alla persona che ti tagga per rimuoverlo, o bloccare il tagger
Tagging universale – gli utenti possono taggare chiunque, non solo gli amici di Facebook. Altra persona può scegliere di non accettare la pubblicazione su loro profilo
Tagging posizione – località geografiche può essere aggiunto in tutte le versioni di Facebook.
Vedi profilo – la possibilità di vedere come gli altri vedono il tuo profilo è aggiunto sopra il news feed

Il Vice presidente di Facebook, Chris Cox ha aggiunto che l’aggiunta di un ulteriore aggiornamento della privacy non significa necessariamente che il vecchio sistema era poco chiaro.

Gli utenti ora possono chiedere di essere rimossi dai tag o eliminare completamente il contenuto.

Ha aggiunto che Facebook si prepara ad estendere l’accesso ai minori di 13 anni.

Si spera sottolinea Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che la salvaguardia eliminerà il problema del tagging malizioso, che viene spesso usato dai cyber-bulli aggiungendo i nomi di altre persone con immagini moleste.

Giovanni D’AGATA

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