Il title della pagina (che, tanto per capirci, è quello che leggi in alto sulla linguetta del browser) non deve contenere 800 keyword della serie “le metto tutte così le posiziono”, ma deve essere univoco e comunicare un solo concetto specifico:
Per es. HOTEL MILANO, HOTEL ECONOMICI MILANO, MIGLIOR ALBERGO MILANO, HOTEL MILANO CENTRO – no
HOTEL ECONOMICO A MILANO DA € 50/NOTTE –
2. Utilizzo improprio della formattazione
Non ha senso usare l’attributo h1 su dieci elementi della pagina per comunicare a Google che “sono tutti importanti”: basta un solo h1, che solitamente dovrebbe coincidere con il title di cui sopra, e poi largo utilizzo degli attributi h2,h3 e h4, per una suddivisione ottimale dei paragrafi.
3. Contenuti essenziali
Lo abbiamo detto spesso negli articoli del nostro blog, lo ribadiamo ancora una volta: quello che per te è superfluo comunicare sul tuo sito, perchè tanto “le persone che mi cercano già lo sanno”, è assolutamente indispensabile a Google per comprendere al meglio il contenuto della tua pagina. Quanto più testo riuscirai a produrre (di qualità), tanto maggiori saranno le possibilità che collimi con la semantica di riferimento individuata dal motore di ricerca per quello specifico argomento.
4. Suddivisione eccessiva dei contenuti
Vanno evitate 10 pagine da 10 righe ciascuna, la cui tematica comune è riconducibile ad un’unico argomento chiave: spreco di tempo, risorse e… ranking!
Per es. SERVIZI DI TRASLOCO – 1. MONTAGGIO E SMONTAGGIO MOBILI – 2. TRASPORTO – 3. ALTA QUALITA’ DEL SERVIZIO – no
SERVIZI COMPLETI DI TRASLOCO – sì
5. Contenuti “nascosti”
In un mondo ideale, tutti i contenuti del tuo sito dovrebbero essere raggiungibili con uno o al massimo due click: perchè eliminare i collegamenti tra le pagine ed i menu correlati? E’ un grosso errore, perchè se una pagina non è in evidenza all’utente finale, non sarà considerata importante da Google.
6. Versione mobile trascurata
E’ nell’aria il fatto che Google introdurrà a breve anche in Europa l’algoritmo “Google’s Mobile First”, che a quanto pare dovrebbe portare il motore di ricerca ad individuare come elemento prioritario di ranking la perfetta lettura dei contenuti su dispositivi mobili: già oggi, comunque, i siti che hanno testo troppo piccolo, viewport configurata male (quindi elementi che non sono presenti nella visione d’insieme dell’utente) e link ipertestuali invece che bottoni sono altamente penalizzati nei risultati. E’ il tuo caso?
7. Troppe poche pagine
Starete pensando “ma come, prima dite che non vanno suddivisi troppo i contenuti, e ora che bisogna avere tante pagine”? Esatto! Non sono tesi contraddittorie, semplicemente un unico argomento non va spezzato su più pagine, ma è importante approcciare in modo esaustivo le informazioni legate al tuo business o attività, spaziando tra le diverse tematiche alle quali l’utente potrebbe essere interessato.
8. Mancato utilizzo dei tag SEO
Tag quali “noindex”, “rel=canonical” o “rel=prev/next” sono molto importanti per evitare ridondanze, che porterebbero Google ad essere indeciso sul peso effettivo di una determinata pagina rispetto ad un’altra, con la conseguenza di una sorta di “spartizione” del ranking: da evitare! Inoltre molti contenuti del tuo sito non interessano all’utente finale, quindi perchè indicizzarli?
9. Pubblicità invasiva
Attenzione al posizionamento dei tuoi messaggi pubblicitari: se Google rileva che possano compromettere l’esperienza dell’utente, impedendo una buona fruizione del sito, il tuo posizionamento subirà una drastica penalizzazione. Questo è un errore molto comune che notiamo ogni giorno: ok a banner e contenuti promozionali, ma con cautela e mai fastidiosi.
10. Contare solo su link ed aspetti tecnici
Un’attività SEO impeccabile a volte non è abbastanza: diffondi i tuoi contenuti sui social o su siti partner, crea iniziative di inbound marketing, attira potenziali visitatori con informazioni utili e non commerciali. Non aspettare che le visite arrivano, cercale.