Nonostante l’Italia sia fuori dal Mondiale abbiamo avuto modo di vedere il nuovo ciclo Mancini avere inizio con una serie di amichevoli, che in un modo o nell’altro hanno attirato l’attenzione su Mario Balotelli. L’attaccante mancava da quattro anni nel gruppo della Nazionale e dopo il gran gol contro l’Arabia Saudita e la punizione contro la Francia che ha permesso a Bonucci di andare in gol su ribattuta, Supermario è tornato al centro del progetto azzurro.
Domani sera ci sarà ancora un amichevole di lusso contro l’Olanda e durante la conferenza che anticipa il match Balotelli ha raccontato il suo percorso degli ultimi 4 anni, che l’ha visto subire le critiche dei tifosi dopo il fallimento del Mondiale del 2014 e successivamente risalire la china e tornare nuovamente a grandi livelli con il Nizza.
“sono stato abbastanza male in questi quattro anni ma pensare al passato non serve. Lo spareggio mancato? Ripeto, acqua passata, dispiace ma testa a queste partite, ripartiamo da qui. Ho sempre saputo dell’affetto di quelli che mi stanno vicino. Non tutti ti capiscono fino in fondo. La fascia di capitano? Fare il capitano non mi cambia più di tanto. Io sono qui per fare gol, posso essere un esempio anche senza fascia. Ma sarebbe un segnale importante per tutti gli africani italiani. Il razzismo è un discorso complicato, l’ho vissuto da giovane. Oggi nei miei confronti non so se è razzismo o gelosia, è un discorso che fa molto male e dà fastidio, è ora che l’Italia diventi più aperta e integri chi viene da fuori, come succede in Francia o Inghilterra. È ora di svegliarsi. Il nuovo governo con Salvini? Non sono un politico, ancora. Quando lo sarò, risponderò. Perché sono più richiesto all’estero? Secondo me perché Mino (Raiola, ndr) chiede tanti soldi. Pronto per una grande? Non c’è squadra più grande della Nazionale. Quindi sono pronto per tutto. Convocazioni passate? Quando c’era Conte non stavo benissimo, quindi giusto non convocarmi. Con Ventura non ne ho idea, avevamo parlato però le sue spiegazioni non le ho capite bene e stavo facendo anche bene. Ma lui era l’allenatore quindi lo rispetto. Un’idea sul perché ce l’ho, ma me la tengo per me. Era più facile quando ero più giovane, è sempre stato il mio sogno. Provarci non è mai male“.
Balotelli con Mancini ha avuto un ulteriore possibilità, che permetterà al giocatore di dimostrare le sue abilità in un età matura rispetto ad un tempo, con la speranza di arrivare al meglio ai prossimi Europei e dimostrare che il calcio italiano può ancora dire la sua.