Quando ognuno di noi ha un sogno deve fare di tutto per portarlo avanti, lottare e realizzarlo. Sono queste le parole che hanno costituito la vita di Beiranvand, portiere dell’Iran, che ieri sera nonostante l’eliminazione potrà dire di aver parato un rigore a Cristiano Ronaldo.
La vita dell’estremo difensore iraniano non è stata affatto facile, costretto a crescere nella più totale povertà e a dover rinunciare spesso a giocare a calcio con gli altri bambini per aiutare la propria famiglia ad andare avanti. Tuttavia nonostante il contesto in cui Beiranvand è cresciuto non fosse affatto favorevole, il piccolo portiere non ha mai abbandonato il suo sogno.
A 16 anni lascia la famiglia senza un soldo in tasca per cercare di costruirsi una vita da qualche altra parte e allo stesso tempo realizzare quel sogno che che lo accompagnava ogni notte. Prima di diventare un vero professionista Beiranvand ha fatto il pizzaiolo, ha lavato vetri e si è anche improvvisato sarto.
Un giorno all’interno di un autobus lo nota un allenatore che gli offre un posto in squadra, anche se all’inizio il poco denaro percepito non gli impedisce di dormire in strada e dare una vera svolta alla propria vita. Ad un certo punto arriva la vera svolta, con il Naft Tehran che decide di prenderlo nelle giovanili nel 2013.
Passati tre anni Beiranvand diventa un professionista a tutti gli effetti e si trasferisce al Persepolis, una delle principali squadre dell’Iran, che gli consente successivamente di accedere al Mondiale. Nella serata di ieri l’Iran è stato ufficialmente eliminato, uscendo comunque a testa alta, poiché il portiere ha parato un rigore a Cristiano Ronaldo e fino all’ultimo minuto gli iraniani hanno avuto la possibilità di lottare per una clamorosa impresa. L’abbraccio al pallone dopo la parata al cinque volte pallone d’oro è la sintesi perfetta della storia di chi non ha mai smesso di credere nei propri sogni.