Non c’è pace per Cristiano Ronaldo. La polizia di Las Vegas avrebbe richiesto alle autorità italiane un esame del Dna del fuoriclasse portoghese, per confrontarlo con le tracce ritrovate sul vestito che Kathryn Mayorga, la donna che lo accusa di stupro, indossava la sera dei fatti. Sull’abito ci sarebbero infatti tracce non appartenenti alla Mayorga.
“Rapporto consensuale, normale ci sia il dna”
L’avvocato del bianconero, Peter S. Christiansen, ha subito reagito: “Ronaldo ha sempre sostenuto, come fa oggi, che quello che è successo a Las Vegas nel 2009 è stato di natura consensuale. Quindi non sorprende che il dna sia presente, né che la polizia faccia questa richiesta standard come parte dell’indagine“.
Le accuse della Mayorga
La Mayorga lo scorso ottobre denunciò CR7 di averla stuprata in un hotel della città del Nevada. Secondo l’accusa, Ronaldo l’avrebbe poi pagata 375mila dollari per tacere sulla vicenda, fatto smentito dal calciatore e dal suo entourage.
I firmly deny the accusations being issued against me. Rape is an abominable crime that goes against everything that I am and believe in. Keen as I may be to clear my name, I refuse to feed the media spectacle created by people seeking to promote themselves at my expense.
— Cristiano Ronaldo (@Cristiano) 3 ottobre 2018
My clear conscious will thereby allow me to await with tranquillity the results of any and all investigations.
— Cristiano Ronaldo (@Cristiano) 3 ottobre 2018