Può una squadra che ha vinto la Champions League e che in Premier ha totalizzato 97 punti migliorarsi? La risposta è arrivata direttamente dall’artefice della rinascita dei reds, Jurgen Klopp: “No”. Liverpool pertanto immobile sul mercato, puntando su una squadra affiatata e uno stile di gioco collaudato. Obiettivo chiaro: vincere la prima Premier League della storia. Perché per risalire all’ultimo titolo inglese bisogna andare indietro alla stagione 1989-90, ben prima dell’istituzione del nuovo torneo (1992). Si va avanti con un gruppo che l’anno scorso ha perso solamente una partita e che ha espresso il miglior gioco in Inghilterra, con i due esterni d’attacco (Salah e Mané) capaci di vincere la classifica marcatori con 22 reti a testa, al pari di Aubameyang. Con Firmino finto 9 e un centrocampo che conta sul rilancio di Naby Keita dopo il primo anno di adattamento e il ritorno di Oxlade-Chamberlain dall’infortunio che lo fa diventare come un nuovo acquisto. Intoccabile la difesa, la migliore dello scorso campionato con soli 22 gol al passivo. Non è bastata tanta grazia e 97 punti per vincere il titolo, ma l’aver alzato al cielo la Champions oltre ad aver evitato uno psicodramma ha aumentato l’autostima in vista di questa stagione.
Il colpo in entrata: Harvey Elliott è l’acquisto in prospettiva futura del Liverpool. È balzato all’onore delle cronache l’anno scorso per essere stato il più giovane debuttante in Premier League a 16 anni e 30 giorni. Acquistato dal Fulham, per lui sarà la stagione dell’apprendistato. Intanto l’inizio non è stato dei migliori con un video su Snapchat dove ha dato del “ritardato” a Harry Kane. Doverose le scuse, la figuraccia resta.
Obiettivo: Vincere il campionato, ora realmente l’obiettivo principale. A maggio saranno 30 anni dall’ultima volta, davvero troppi per il blasone e la qualità dei reds.