Meno tre alla fine della sessione di calciomercato estivo più importante degli ultimi 30 anni in casa Cagliari. Gli ultimi arrivi di Olsen in porta e, soprattutto, Simeone in avanti, potrebbero essere la degna conclusione di un’estate di trattative affrontate con coraggio e determinazione dal club rossoblù, deciso a onorare al meglio i due anniversari del 2020, il cinquantenario dello Scudetto e il centenario della fondazione. Oppure no, dato che il ko di Pavoletti potrebbe spingere la dirigenza a cercare ancora una seconda punta, sempre in prestito. Nomi come Rog, Nández, Nainggolan, Olsen e Simeone, però, sono la testimonianza dell’ambizione di Tommaso Giulini, che ha monetizzato al meglio la cessione di Nicolò Barella all’Inter, da cui è arrivato il Ninja. Gli ultimi due acquisti in ordine di tempo, lo svedese e l’argentino, arrivano a sanare due ferite non da poco per Rolando Maran: gli infortuni occorsi a Cragno e Pavoletti – entrambi a rischio taglio nella iniziale lista dei 25 -, autentici pilastri delle ultime due annate, hanno costretto la società rossoblù a un’accelerazione decisa sul mercato.
CHOLITO, IL COLPO DI CARLI – Specie per la punta in arrivo da Firenze, che soltanto due giorni fa sembrava ormai propenso ad accettare il ritorno a Genova, stavolta sponda blucerchiata. Di fronte alla possibilità di restare col cerino in mano, Giulini e Carli hanno deciso di agire: sfumato il tentativo in extremis per Defrel, il diesse ha virato su Simeone, offrendo un milione in più rispetto alla Samp (16 invece di 15), puntando sul prestito con obbligo di riscatto. Sistemato il mercato in entrata, ora bisogna pensare alle uscite. In attesa di capire ufficialmente i tempi di recupero di Pavoletti (da 3 a 6 mesi), nella lista di partenza oltre ai soliti Bradaric, Despodov e Deiola (sempre più vicino alla Cremonese), sono finiti anche Cerri, uno tra Cacciatore e Mattiello, Cigarini e Birsa che, tuttavia, partirebbero solo in caso di offerte reali.