Champions League, il destino tutto nella mani della Juventus

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Tre punti per un biglietto di sola andata, novanta minuti per un sorriso lungo centottanta. La campagna di Russia è un inedito, perché a Mosca c’è vento ma mica è freddo. Il cielo è piombo e davanti c’è la Lokomotiv. Il binario ha uno snodo, sbatter forte sulla stazione del leone Semin o andar dritti, verso quel che sarà del sogno. Quella della Juventus, alla RDZ Arena, è un’occasione. Non l’unica via, non un vicolo cieco, ma una bella occasione. Perché il calendario del calcio moderno è inerpicato, Stelvio degli impegni. Sicché salirlo con un rapporto leggero, in due snodi non certo comodi come le rampe tedesche del Leverkusen o quelle pur casalinghe del Cholismo, è ben altra cosa. Per questo oggi tre punti varrebbero anche un sospiro di sollievo per Maurizio Sarri e non sarebbe certo poco in tempi di polemiche sul calendario e di frecciate avversarie.

Match point Lo sa il tecnico e lo ha detto ieri, che vuol per questo sfruttare l’occasione. Tra quattro giorni allo Stadium c’è il Milan sull’orlo del precipizio della depressione, poi la trasferta ostica è Bergamo e affrontarla senza il pensiero di Juve-Atletico non sarebbe certo un dispiacere per i bianconeri. Anzi. Dopo c’è il Sassuolo in casa, gara che magari un minimo turnover lo permetterebbe a Sarri perché poi il 7 dicembre ci sarà Lazio-Juventus e a seguire Bayer-Juve e Juve-Udinese entro il 18. In neanche un mese e mezzo, tante gare e la consapevolezza che quello odierno è un match point anche per scrollarsi di dosso le tossine di gare pesanti dal punto di vista psicologico.

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