Match Point al 93′! 2-1 alla Lokomotiv, Douglas Costa manda la Juve agli ottavi

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All’ultimo tuffo: al 93′ la Juventus segna il gol del 2-1 con Douglas Costa, stende la Lokomotiv Mosca e vola agli ottavi di Champions League con due turni d’anticipo. In precedenza, gol di Ramsey e pari di Miranchuk coi bianconeri sorprendentemente a lungo in sofferenza. Fino al colpo del campione.

Le scelte La sorpresa di Maurizio Sarri stavolta è a centrocampo. Rispetto alle attese c’è Rabiot in mediana in luogo di Matuidi, gli altri ballottaggi sono invece quelli previsti alla vigilia: Danilo per lo squalificato Cuadrado che vince la sfida con De Sciglio, Ramsey sulla trequarti anziché Douglas Costa con Bernardeschi addirittura in tribuna, Rugani preferito a Demiral per la maglia di De Ligt, Higuain e non Dybala insieme a Ronaldo. Sorprende semmai più Yuri Semin che lascia in panchina Murilo, e mette dentro Zhemaletdinov cambiando pure assetto tattico con la difesa a quattro. Torna Rybus, il disastroso Idowu dell’andata resta in panchina.

PRIMO TEMPO

Subito Ramsey Dopo il gol contro il Verona, anche in quel caso nato da una deviazione di Gunter, arriva la seconda rete di Aaron Ramsey in bianconero, la prima in Champions League. Una marcatura di rapina, nata da un errore marchiano del portiere Guilherme: punizione al 4′ di Cristiano Ronaldo dalla ‘mattonella Del Piero’, l’estremo difensore brasiliano se la lascia scivolare sotto le gambe mancando la presa e la sfera sbatte sulla sua gamba. Rotola verso la porta, Ramsey è rapace a toccarla in rete una volta sulla linea. Sorge il dubbio: Ronaldo, autogol o Rambo? Il primo caso sembrava da escludere, visto che il tocco di Guilherme è stato decisivo. La Uefa conferma: è rete del gallese.

Ancora Miranchuk, quasi Miranchuk In rete all’andata allo Stadium, dopo tredici minuti arriva ancora la rete di Aleksei Miranchuk. Dalla sinistra azione ben manovrata da Joao Mario e da Rybus che mette un fendente mancino. Il numero 59 anticipa Bonucci, Szczesny fa un miracolo deviando la sfera sul palo. Sul rimpallo, però, la retroguardia della Juventus dorme e Miranchuk appoggia in rete tra il tripudio di una caldissima RZD Arena tutta esaurita. La Loko alza il ritmo, tambureggiante. Il treno prende vita, altro che parcheggio. Vola e sfreccia, la Juventus non si attendeva certo un catino cos’ infuocato con gli uomini di Semin così arrembanti. Al 19′ azione che porta ancora Miranchuk vicinissimo al gol, il colpo di testa sfiora però la traversa. Standing ovation dello Stalinets. I bianconeri provano il risveglio al 34′, tiro di Higuain e stavolta Guilherme ricorda le mani nei guantoni. Palla in angolo, d’un soffio. Finisce così il primo tempo. Ma che brividi, Juventus. E che Lokomotiv.

SECONDO TEMPO

L’unico lampo di Ronaldo Il primo tempo di Cristiano Ronaldo non è un primo tempo da Cristiano Ronaldo. Anzi. Sarebbe stato insufficiente e bocciato con qualsiasi nome e numero, dal 7 c’è da attendersi di più. Nella ripresa, al 52′, destro al fulmicotone, Guilherme vola e spara sopra la traversa. E’ l’unica fiammata dei primi quindici minuti: la Juventus, immutata in campo nelle scelte di Sarri, fatica e resta molto lunga. Lo stesso vale per Semin ma la Lokomotiv è tutto il contrario: bella in palla, da corsa, di corsa, con Miranchuk ispiratissimo e con Joao Mario che mette sempre in apprensione Danilo.

Sarri cambia Fuori Ramsey, benzina in rosso. Fuori Khedira, dinamismo a rate. Dentro Bentancur, trequartista come contro la Lokomotiv all’andata. Poi dentro Douglas Costa, l’uruguaiano torna interno e il dieci lo fa il brasiliano. La Juve prova qualche strappo, sicuramente gli allunghi e il cambio passo dei due sanno far più male nel bagnato catino moscovita rispetto a Khedira e a Ramsey, discreto ma mai pungente oltre all’egoista zampata del momentaneo vantaggio.

Joao quasi, Bonucci salva. E CR7 esce Solo che è la Lokomotiv, sempre la Lokomotiv a rendersi pericolosa. Azione sula sinistra dove Alex Sandro si fa saltare da Zhemaletdinov, Szczesny respinge in uscita. Palla al limite e destro fulmineo di Joao Mario, Bonucci salva sulla linea strozzando in gola l’urlo di gioia della RZD Arena. All’ottantunesimo minuto, intanto, fuori Cristiano Ronaldo. Una serata deludente, al momento del cambio per far entrare Dybala, gesto di stizza nel rapido colloquio con Maurizio Sarri. Deluso per la prestazione e perché Ronaldo non gradisce mai i cambi.

All’ultimo tuffo Quando la gara era oramai pronta per il triplice fischio, ecco Douglas Costa. Una serpentina. Da trequartista, da esterno. Da brasiliano. Segna al 93′ incuneandosi in area, bruciando la retroguardia avversaria e siglando la rete del 2-1. Che regala tre punti alla Juventus ma non solo: la Vecchia Signora vola agli ottavi di finale di Champions League con due turni d’anticipo.

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