Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale Italiana, ha parlato ai microfoni di Sky a margine del Social Football Summit di quest’oggi: “Era dal mio percorso da giocatore che la Nazionale era un mio obiettivo. Ho visto nei mesi precedenti alla mia firma un po’ di giocatori, non ero d’accordo che non ci fossero talenti in Italia, forse è l’unica cosa che in Italia c’è di buono. Non c’è forse il fuoriclasse assoluto che abbiamo avuto in passato, ma i giovani bravi sì”.
La mossa chiave è stata la convocazione di Zaniolo. Ha costretto i tecnici dei club a dare maggiore fiducia ai giovani, è d’accordo?
“Credo sia un obbligo, una volta era più difficile per un giovane giocatore, ce n’erano due o tre in un campionato. Quando ho debuttato io e eravamo tre o quattro. Oggi ce ne sono molti di più, ma bisogna avere questa possibilità”.
Si diceva che con Zaniolo, Pellegrini, Bernardeschi, Chiesa e Verratti il talento fosse ovunque tranne che in attacco. Si aspetta una esplosione anche lì davanti?
“Immobile e Belotti stanno facendo bene, ci saranno loro all’Europeo. Non abbiamo Messi, ma in Europa non ce l’ha nessuno. La Francia ha grandi giocatori, ma l’Argentina ha il più forte del Mondo e non ha mai vinto niente. Se riusciamo a giocare bene e mettere gli attaccanti in condizione di fare gol, loro lo faranno”.
La Nazionale può ambire ai primi quattro posti nell’Europeo ed essere supercompetitiva ai Mondiali?
“L’Italia deve partire per vincere, sempre. Anche all’Europeo, non ci sono garanzie perché puoi andare fuori in qualsiasi partita, noi dobbiamo cercare di giocare per la finale, poi vedremo”.