Tra i tanti spunti che offre Lazio-Juventus di sabato, uno particolarmente interessante è la sfida nella sfida tra i due tecnici. Simone Inzaghi da una parte, Maurizio Sarridall’altra. Due che alle spalle hanno una carriera molto diversa, sia prima di sedersi su una panchina che dopo aver ottenuto i gradi di allenatore. La loro è una storia che viaggia su due binari lontani, distanti, che nel loro tragitto si sono incrociati soltanto in 4 punti. Quattro snodi sull’asse Roma-Napoli di cui sicuramente il tecnico biancoceleste non può avere ricordi troppo dolci visto che non è mai riuscito a vincere: 3 sconfitte e 1 pareggio recita questo bilancio negativo. Andando nel dettaglio, la sostanza non cambia, anzi forse addirittura peggiora. Dopo il pareggio per 1-1 del loro primo incrocio, a novembre del 2016, Sarri ha fatto 11 gol a Inzaghi nelle seguenti tre gare: 3-0, 4-1, 4-1.
Uno score da dimenticare in fretta, ma che soprattutto non dovrà influenzare mentalmente Inzaghi. Quello che andrà in scena tra 3 giorni all’Olimpico sarà il primo round di questo dicembre, che cumulerà con il secondo in programma a Riad per la Supercoppa italiana(22 dicembre, ore 17.30 italiane). Tempo al tempo, perché sebbene non ci sarà alcun trofeo in palio, sabato le due squadre si giocheranno punti pesanti. La Juventus, dopo il pareggio interno contro il Sassuolo dell’ultimo turno, ha perso la vetta della classifica per mano dell’Inter (+1) e non potrà fallire di nuovo. Ma di fronte avrà una squadra in salute, una Lazio che nelle ultime 6 di campionato ha fatto percorso netto con 18 punti conquistati ed è la 3° forza del campionato a quota 30 (-6 dai bianconeri). È il migliore attacco della Serie A (33 gol fatti) e vanta la miglior differenza reti (+19). Avrà un Olimpico pieno a spingerla alle spalle per cercare di continuare a muovere una classifica che tutti sperano a maggio possa portare tra le stelle d’Europa. Inzaghi, Sarri, Champions, Scudetto e Supercoppa, più i vari duelli individuali in campo. Insomma sarà un primo round speciale e ricco di spunti, con il tecnico della Lazio deciso a vendicarsi – sportivamente parlando – delle tante sconfitte pesanti subite contro l’allenatore toscano.