La leggenda della pallacanestro e dello sport italiano Dino Meneghin compie 70 anni. Veneto di Alano di Piave, classe 1950, lo storico pivot del basket italiano ha vinto in carriera 12 scudetti e 6 Coppe Italia, oltre a 7 Coppe dei Campioni (su 13 finali disputate), 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa Korac e 4 Coppe Intercontinentali. E ancora un oro e due bronzi agli Europei con la Nazionale, un argento olimpico a Mosca 1980.
Il tutto tra Varese, Milano e Trieste in quasi un trentennio di carriera, in cui si è preso anche la soddisfazione di giocare (nella massima serie) contro suo figlio Andrea. Per 272 volte ha indossato la maglia azzurra (secondo nella classifica di presenze dietro a Pierluigi Marzorati, che arrivò a 277), realizzando 2845 punti (solo Antonello Riva ha fatto meglio, firmandone 3775).
Una leggenda appunto, tanto che la sua squadra del cuore, l’Olimpia Milano, ha ritirato la sua canotta numero 11. “È il massimo riconoscimento di un club verso un giocatore, è come dire che nessuno è più degno di indossare questo numero – sottolinea con orgoglio Meneghin, che nel 2003 è stato il primo italiano a essere inserito nella Hall of fame e senza aver mai giocato nella NBA.
Chi amava il basket non poteva far altro che apprezzare Dino Meneghin, il monumento dell’Ignis Varese che poi, a 31 anni, fu protagonista di un clamoroso trasferimento ai “cugini” dell’Olimpia milanese dove, ad onta degli scettici, visse una seconda giovinezza continuando a vincere sotto la guida di Dan Peterson. Così, è inevitabile dargli ragione quando dice, pensando a quanto guadagnano oggi certi giocatori: “se i miei genitori mi avessero fatto nascere 15-20 anni dopo, adesso sarei miliardario”. Avrebbe sfidato ‘Magic’ e Jordan, e certo non avrebbe sfigurato. Ma anche così è un mito. “Io però – spiegò un giorno – non ci ho mai pensato, nemmeno quando giocavo. Per un semplice motivo: ho fatto per tanti anni la cosa che più mi piaceva al mondo, giocare a basket. Senza pensare di essere un esempio per gli altri”.
Lasciato il parquet, Meneghin ha avuto anche un’importante carriera da dirigente, ricoprendo dal 2009 al 2013 il ruolo di presidente della Federazione Italiana Pallacanestro. Dall’attuale numero uno della Fip, Gianni Petrucci, nel 2016 è stato nominato presidente onorario. “Mi occupo di pubbliche relazioni, sono una sorta di ‘ambasciatore’ e fin quando Petrucci me lo chiederà, sono a disposizione. I progetti per il futuro, però, li facevo a 60 anni, a 70 non me la sento. Adesso – conclude Meneghin – decide sempre il buon Dio”.