F1, la Mercedes guida la rivolta contro Fia e Ferrari

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Non bastasse l’incognita agitata dal coronavirus, sulla Formula 1 (che dovrebbe scattare nel weekend 12-15 marzo in Australia) scoppia la bomba gettata dai sette team non motorizzati Ferrari, capitanati dalla Mercedes. In una nota congiunta, le sette scuderie – McLaren, Mercedes, Racing Point, Red Bull, Renault, Alpha Tauri e Williams – si dicono “sorprese e choccate” per “l’accordo confidenziale” che ha chiuso le indagini sulla power unit utilizzata dalla Ferrari lo scorso anno, da fine agosto in poi, reso noto venerdì. Una dura presa di posizione che, in sostanza, rifiuta l’accordo segreto Fia-Ferrari, chiede trasparenza e ipotizza anche un ricorso alle vie legali per ottenere risarcimenti.

Capitolo coronavirus. Il calendario per ora è salvo, ma Ross Brawn, responsabile Motorsport di Liberty Media, è stato chiaro: la Formula 1 non accetterà un Gp in un Paese che impedisca anche ad una sola squadra di entrarvi. “Comunque non una gara del Mondiale, perché non sarebbe leale”, ha spiegato Brawn. Il Bahrein (20-22 marzo) ha adottato misure speciali per garantire che la sua tappa del Mondiale si svolga regolarmente, mentre il Vietnam (3-5 aprile) ha imposto un periodo di quarantena di 14 giorni per chi viaggia dall’Italia.

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