Quella di ieri è stata l’ennesima domenica sportiva dettata dall’emergenza coronavirus, ma a prescindere dalla pandemia esistono eroi sportivi che in un modo o nell’altro sono destinati a scrivere la storia. Stiamo parlando di Lewis Hamilton e di Rafael Nadal; il primo è un colosso della Formula uno, il secondo è ormai da anni una leggenda del tennis. La giornata di ieri è sicuramente nel segno di queste due grandi personalità, diverse per carattere e per lo sport praticato, ma uguali per il destino comune di essere delle leggende assolute nella loro categoria.
Hamilton sul trono delle leggende
Partiamo da Lewis Hamilton, pilota della Mercedes e campione del mondo in carica, che con la sua 91esima vittoria in carriera ha raggiunto il più grande di sempre, ovvero Michael Schumacher.
Eppure sembrava ieri quando un giovane ragazzo di colore si affacciava tra i grandi delle 4 ruote di una bianchissima Formula 1, così come sembra abbastanza recente la vittoria del primo titolo da parte di Hamilton, raggiunta alla tenera età di 23 anni. Da quel giorno ad oggi i titoli mondiali sono diventati 6 e quello che un tempo era solo un ragazzino dalle grandi potenzialità adesso è un uomo di 35 anni che ha raggiunto il più grande di sempre in quanto a trionfi, mentre un primo sorpasso era già avvenuto per quanto riguarda i podi conquistati (155 per il tedesco contro i 160 per il britannico).
Chiaramente stiamo parlando di due piloti differenti con macchine diverse e stiamo anche paragonando due epoche che, solamente per il progresso che abbiamo vissuto negli ultimi anni nell’ambito dei motori (e non solo), sono lontane anni luce. Eppure i numeri sono quelli che ci danno le risposte e nel caso di ieri non sono stati l’unico elemento importante della giornata, poiché vedere il piccolo Mick (figlio di Schumacher) consegnare il casco del padre a Lewis Hamilton è un qualcosa di indescrivibile, poiché non rappresenta solamente un grande gesto dal punto di vista sportivo, ma per Hamilton è anche il peso di una grandissima eredità, pesante quanto gloriosa, tanto che lo stesso pilota ha fatto molta fatica a trattenere le lacrime.
Mick, 21 anni, figlio del grande Schumacher, entrato da poco nel mondo della Formula 1, dopo aver consegnato il casco del padre ad Hamilton si è congratulato con il campione del mondo, facendo i complimenti da parte di tutta la sua famiglia per il risultato raggiunto. Dopo la gara il britannico ha affermato più volte che “nemmeno nelle sue fantasie più sfrenate avrebbe immaginato di raggiungere questo risultato”, eppure anche ieri è stata scritta una pagina importantissima nella storia dello sport.
L’eterna lotta tra Nadal e Federer
L’altro protagonista di giornata è stato invece Rafa Nadal, che si è confermato lo specialista per eccellenza sulla terra rossa, aggiudicandosi per la tredicesima volta il Roland Garros di Parigi dopo aver battuto in finale Novak Djokovic (6-0, 6-2, 7-5). Una vittoria che ha permesso al tennista di agganciare l’eterno rivale Roger Federer a quota 20 trofei in una sfida che ormai sembra infinita tra i due. Eppure anche Nadal, sbarcato nel mondo del tennis da perfetto sconosciuto, ha compiuto una scalata che ancora oggi, nonostante il primo trionfo nel Roland Garros risalga al 2005, gli permette di guidare la classifica dei migliori al mondo, accompagnato da Federer e lo stesso Djokovic (battuto ieri in finale).
Da quando Nadal ha iniziato a spazzare via i suoi avversari sulla terra rossa i tempi sono cambiati. Non esistevano i social e nessuno esprimeva le sue opinioni con i celebri 140 caratteri di Twitter, eppure il progresso non ha mai spostato il tennista dal suo trono e non ha mai cancellato il talento e la classe infinita di chi in carriera, oltre ai 13 trofei parigini ha collezionato 4 Us Open, 2 Wimbledon e un Australian Open, raggiungendo la cifra totale di 20 titoli complessivi e agganciando nuovamente Roger Federer.
Al terzo posto di questa speciale classifica si trova Djokovic, che in carriera ha collezionato 17 titoli, ma che nelle tre finali disputate al Roland Garros (tutte contro Nadal) non ha mai vinto. Nonostante il susseguirsi degli eventi e il cambiamento dei tempi, certe leggende sono fatte per rimanere dove sono e non essere mai spodestate dal loro trono, ottenuto con sacrificio, passione e dedizione. Valori importanti che oggi fanno scuola ai più giovani.