Milan nel cuore
Commento di Riccardo Cacelli
4-0. Senza attenuanti. Il derby va all’Inter. Anche i vari episodi, che possono essere la chiave di volta della partita, non devono essere presi come scusante.
Il Milan ha giocato, escluso i primi 15 minuti, male, malissimo. L’Inter ha fatto la sua partita, ha approfittato delle carenze sul lato sinistro della difesa rossonera ed ha colpito il diavolo buttandolo ancor più dentro l’inferno.
La squadra non ha saputo reagire. Forse gli spettri, di un passato non molto lontano, si sono fatti avanti nei pensieri di molti giocatori. Bloccandoli. Forse. O forse perchè la squadra ha bisogno di rinforzi se vuole essere protagonista.
Cerchiamo un colpevole? Non è, a parer mio, Leonardo il colpevole di questa sconfitta. Questa sconfitta, quelle del pre-campionato e quelle che verranno ( perchè ne verranno) hanno un nome ed un cognome. Anzi due. Silvio e Adriano di nome. Berlusconi e Galliani di cognome.
Vendere il mito, vendere Kakà è stato, l’ho scritto molte altre volte, un passo indietro. Un passo che significa voler ridimensionare, non solo la squadra, ma l’intera società.
Se questo è l’obiettivo, bene. Ditelo e facciamola finita di proclami che lasciano il tempo che trovano.
Un’ultima cosa.
In questa triste sera non vorrei che il Cavaliere attendesse una protesta dei tifosi per trovare la scusa e vendere il Milan.
Che non lo faccia. Vada avanti, deleghi un figlio. Ma vada avanti.
I trionfi nello sport, sono i trionfi nella vita. Quella vera, fatta di emozioni, di sincerità e stima.
E non di finzione cinematografica.
Non è ancora il momento di preoccuparsi, ma come disse il rospo quando vide il contadino che preparava la punta al palo “Il momento è brutto” così pensiamo noi: il momento è brutto.
Chiudiamo con Aristofane, il grande commediografo greco: “Tristi eventi nascono da cause malvagie.”
Riccardo Cacelli