“Sono fermamente convinto che stia davvero arrivando il momento nel quale i calabresi si scrolleranno di dosso questa gente che facendo finta di fare politica, in realtà si affanna ogni giorno, nell’arco del proprio mandato, ad appropriarsi indebitamente di denaro senza fare nulla in cambio”.
Lo scrive in una nota Carlo Tansi (nella foto) candidato governatore per le prossime elezioni regionali.
E’ appena arrivata l’ennesima dimostrazione di ciò che ho appena detto: in vista della scadenza dei cinque anni dell’attuale consiglio regionale i membri della giunta hanno deciso di proporre una legge che prevede la possibilità per loro stessi di pagare oggi una trattenuta di 3.060 euro (corrispondente alla somma dell’ 1% di ogni mese del loro stipendio dei precedenti cinque anni di carica prossimi a scadere) e ricevere in cambio un conguaglio di 25.500 euro a fine mandato, cioè tra circa un mese.
E dopo averla proposta guarda caso l’hanno pure approvata!
Credo – continua Tansi – che nessuno di noi abbia mai avuto la fortuna di ‘investire’ 3.000 euro e riceverne 25.000 dopo solo un mese a colpo sicuro, cioè per legge. Non so nemmeno se sia un agire nel rispetto dei valori della Costituzione, certamente denota la totale assenza di dignità di queste persone e di rispetto verso i cittadini che devono quotidianamente affrontare difficoltà dovute proprio ai dissesti delle casse pubbliche.
Sì, perché il dissesto non è una cosa che nasce spontaneamente e nessuno può farci niente. Il dissesto nasce perché queste persone sprecano in continuo denaro pubblico. Se noi tutti insieme ci ribelliamo a questo stato di cose, tutti insieme lottiamo per i nostri diritti, non ci sarà presto più posto per queste persone, e sarà possibile vedere veri politici gestire con il senso dello Stato le casse pubbliche. Uno scandalo bello e buono, non c’è che dire.
Evidentemente, molti consiglieri regionali, che stanno per essere travolti dall’ondata di rinnovamento in arrivo e sanno che non riusciranno a tornare in Consiglio, hanno deciso di regalarsi un lussuoso biglietto d’uscita. Cosa più grave, alle spalle dei contribuenti calabresi, per i quali non sono riusciti a combinare nulla di buono negli ultimi cinque anni. Questa – conclude Tansi – è l’ennesima figuraccia che una classe politica indegna ha fatto fare alla nostra terra