Crisi nera dell’ edilizia, allarme di Uil Messina: “Un intero comparto in terapia intensiva”

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“L’incertezza di avere ancora un lavoro – un’incognita per oltre 7000 lavoratori dell’edilizia Messinese, un intero comparto in terapia intensiva, la distruzione di un settore quello delle costruzioni, per la maggiore composto da piccole medio imprese. – a dirlo è il Segretario Generale della Feneal Uil Messina-Palermo Pasquale De Vardo – Se i pochi grandi appalti avranno comunque un futuro alla fine dell’emergenza, altrettanto non sarà certo per tutto il resto delle imprese che lavoravano col privato, impegnate in ristrutturazioni manutenzioni e realizzazioni di abitazioni, perché va considerata la probabile incapacità di tanti committenti a far fronte agli impegni precedentemente assunti. Non si è solo inceppato il motore della crescita ma, della sopravvivenza, un settore da sempre volano dell’economia Messinese, che comunque e nonostante un decennio di crisi, fino all’arrivo della pandemia muoveva nella nostra provincia una massa salari complessiva di oltre 50milioni di euro, oggi crollata vertiginosamente di oltre il 94%.
E’ palese che l’obbiettivo prioritario rimanga quello di tutelare la salute di tutti evitando anche il propagarsi del contagio, ma in termini di disoccupati e caduta di reddito la nostra provincia sta già pagando un prezzo altissimo, ogni giorno che passa la risalita sarà sempre più ardua col rischio concreto di forti tensioni sociali, considerando anche le percentuali di lavoro nero che purtroppo persistevano nel settore. Bisogna quindi pensare da subito alla fase due, perché solo se imprese e lavoratori torneranno a produrre ricchezza Messina uscirà fuori dalla difficilissima situazione attuale, che ormai non riguarda più solo la pandemia ma, anche la tenuta socioeconomica. Mai come adesso è essenziale programmare e garantire investimenti ed occupazione nella nostra provincia, prevedendo anche sgravi ed incentivi legati all’edilizia privata che da sola vale più del 70% della massa salari provinciale, agire subito e senza aspettare i tempi della macchina burocratica”.
Conclude il segretario Pasquale De Vardo – “Bisogna concentrare gli sforzi verso un’unica direzione, perché al netto delle grandi opere che non produco obbligatoriamente grande occupazione e grande economia, il vero tessuto economico del settore rimangono le medio piccole imprese, che vanno aiutate ber il bene comune creando una corsia preferenziale e veloce per le opere piccole e medie dei comuni e dei privati, eliminando la burocrazia e velocizzando i tempi di risposta, diminuendo le stazioni appaltanti aumentando il personale tecnico e magari prevedendo meccanismi rapidi di silenzio assenso. Purtroppo siamo convinti che dovremo convivere ancora con la paura di questo virus, ma siamo altrettanto certi che la solidarietà e le forme di sostegno a reddito messe in atto dal governo fino ad oggi non potranno essere né sufficienti né essere garantite a lungo termine, quindi auspichiamo che con grande responsabilità e buon senso tutte le parti sociali territoriali mettano in campo il proprio impegno per garantire una sana ed immediata ripresa”.

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