A’ Roḍḍa: a Cosenza il centro storico rivive con la festa popolare promossa dal basso

0
743

Nell’ultimo weekend di settembre, facimu “Roḍḍa”. Si pronuncia “roddra”, lasciando vibrare e comprimere la lingua contro il palato, come quando diciamo “cuddruriaddru”. Significa “riunione di gente, crocchio di persone in cerchio”. Secondo John Trumper e Marta Maddalon questa variante del termine potrebbe essere stata portata dagli Occitani che nel ‘300 si insediarono a Fuscaldo, Guardia, Montalto e altri centri della provincia. Considerati eretici in quanto valdesi, nei due secoli successivi subirono gravi persecuzioni per mano dell’Inquisizione. È una delle parole che gli abitanti del centro storico usano ancora, ma si è quasi estinta e non affiora più dalle bocche dei cosentini che vivono nel resto della città. “Roḍḍa” è il nome della festa popolare che si svolgerà nella vecchia Cosenza sabato 26 e domenica 27 settembre 2020.
Nel rispetto delle regole sul distanziamento, vogliamo ritrovare le tante persone che abitano il centro storico e che si sforzano di continuare a mantenerlo vivo. Ci piace tornare a interrogarci, a riscoprire il gusto e la gioia di mangiare insieme, ballare, giocare, ragionare in senso circolare. In queste due giornate formeremo piccole e grandi rotatorie umane: lasceremo scorrere all’indietro la ruota del tempo affinché ci accompagni al prossimo futuro. Ispirandoci alle antiche origine bruzie della città, all’esodo dei Bretti in fuga dai Lucani e alla loro capacità di e-radicarsi per andare ad attecchire e germogliare altrove, rileggeremo le nostre origini in chiave propulsiva e propositiva, nel tentativo di innestarle nel sogno di costruire una città migliore. Vorremmo che questa “Roḍḍa” contribuisse a risvegliare le energie vive. Nel mito fondativo Cosenza nacque da un atto di ribellione. Così anche noi, dinanzi alla minaccia di una sottomissione perpetua ai potenti e corrotti che da sempre infestano le nostre contrade, ci auguriamo che questa rassegna di eventi sociali e culturali possa aiutarci a immaginare un cammino nuovo.
Nel cuore di Cosenza Vecchia, tra la Chìesa matre, ‘u Chianariaddru, ‘a Chiazza Picccula e ri Vardesi, prenderanno vita mercatini, libri, concerti, spettacoli teatrali, poesie, arte,dibattiti, giochi, cene e momenti conviviali. Tutto è organizzato in piena autonomia dal quartiere e per il quartiere.

Articolo precedenteMendicino, Al via la rassegna “Cosa vuoi che sia una canzone”
Prossimo articoloIsola del Diavolo, piantiamo pini d’Aleppo

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here