La Calabria e il futuro

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E’ un tempo in cui è necessario oltre che opportuno chiedersi quale progetto per il futuro della ns regione. Ci sono le risorse del recovery fund, nello stesso tempo sono previste le elezioni del nuovo governo regionale, ci sono emergenze che da tempo attendono risposta. Una classe politica degna di questo nome deve affrontare con estrema determinazione e in poco tempo questi temi.
Servono programmi realizzabili, progetti esecutivi che consentono di aprire immediatamente i cantieri. Serve una idea di valorizzazione dei ns territori che sono particolarmente ricchi di attrattive turistiche e enogastronomiche e di tanto altro.
Abbiamo numerosi impianti di acque termali; piccoli ma indispensabili porti turistici; siti che consentono anche il turismo religioso; siti archeologici e per ultimo, ma non per ultimo, eccellenze enogastronomiche tanto da far dire alla ambasciatrice del Libano in Italia di recente in visita in Calabria di quanto sia attrattiva la ns regione e dell’interesse che suscita ad importanti investitori economici.
L’elenco potrebbe continuare ma qui è necessario capire se e come intervenire per il rilancio della ns regione. Le emergenze sono tante. Quella occupazionale e sociale in primis. L’emergenza abitativa (da quanto tempo non si propone una politica che si occupa della richiesta abitativa della ns regione.)
Bisogna programmare la autosufficienza degli impianti sul tema dei rifiuti. Il ritardo su questa materia è enorme. Predisporre quanto necessario per intercettare i finanziamenti per gli impianti idrici e depurativi. Su questo tema siamo tra le ultime regioni d’Europa. Tanti temi che meriterebbero un nuovo modo di affrontare la programmazione regionale.
Un cantiere delle idee da predisporre velocemente per individuare gli obiettivi primari e scongiurare il distacco della regione dallo intero paese. Il ruolo centrale che abbiamo geograficamente nel mediterraneo possa diventare centrale anche per scambi commerciali economici e culturali di tutti i paesi che si affacciano sul mediterraneo. Abbiamo bisogno di tutto questo. Di progetti ambiziosi ma possibili.
Un ruolo concreto dovrà svolgerlo l’anci regionale. Sono gli amministratori e i sindaci calabresi che possono concorrere verso una idea progettuale concreta, determinata e pragmatica. I sindaci e gli amministratori locali ai quali va riconosciuto la conoscenza capillare del territorio e dei problemi. Quelli che sono in prima linea ogni giorno a fronteggiare le grandi criticità del nostro territorio e del nostro tempo, privi per lo più di adeguati mezzi.
L’anci ritengo non dovrà più solo intervenire quando c’è da risolvere una emergenza o una criticità. L’anci dovrà essere un organismo consultivo e propositivo per il governo regionale.
Pensare di costituire degli ambiti territoriali omogenei che possano presentare una offerta turistica, enogastronomica e naturalistica che ponga le basi per uno sviluppo anche della politica del lavoro e dalla occupazione. I ns territori e le ns città legate da una idea di sviluppo di ambito territoriale che deve esser fatto proprio dalla politica regionale e nazionale. Le politiche sociali devono vedere le amministrazioni comunali in prima linea nei progetti di riforma ripensando allo assetto regionale complessivo.
Mai più imbarazzanti silenzi in campo urbanistico, di sviluppo del territorio o ancora peggio sulla sanità. L’ambizione di avere un ente regionale che funziona le cui riposte non tardano ad arrivare superando i gravi e inescusabili silenzi che hanno accompagnato da sempre e accompagnano la macchina amministrativa.
Il ruolo dell’anci che interrompe, per il ruolo ambizioso che deve avere ,il distacco della nostra regione dall’Italia.
La Calabria non deve diventare una isola staccata per crisi finanziaria economica, lavorativa dal resto dell’Italia. Non è questa l’isola che vogliamo. Il cambiamento non passa guardando gli altri. Siamo noi, chi parteciperà alle elezioni e verrà eletto quelli che dovranno far percepire che una delle più belle regioni del nostro paese è anche una delle più efficienti, solidali e moderne.

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