Ev-K2-Cnr: prima stazione italiana di monitoraggio su ghiacciaio in Himalaya

0
633

1
LOBUCHE, Nepal –- E’ sotto una bufera di neve con 15 gradi sottozero che la squadra
del Comitato Evk2Cnr ha installato, nei giorni scorsi, la prima stazione di
monitoraggio glaciale dell’Himalaya. La stazione, che si trova sul ghiacciaio del
Changri Nup, a 5.700 metri di quota, registra ogni 30 minuti il regime dei venti, la
temperatura, l’umidità e l’energia solare in arrivo e riflessa dal ghiacciaio.

E’ questa la quindicesima stazione della rete SHARE (Stations at High Altitude for Reasearch on
Enviroment) e la prima del network di monitoraggio su ghiaccio in Himalaya. Una nuova
conferma del ruolo da pioniere che il Comitato EvK2Cnr ricopre da vent’anni nella ricerca
scientifica d’alta quota.

Le variazioni delle masse glaciali di Himalaya e Karakorum attraverso studi diretti e rilievi di
terreno, infatti, sono quasi sconosciute. Secondo recenti stime la fusione di nevi e ghiaccio ha
un’importanza non trascurabile per le portate estive dei grandi fiumi asiatici come il Gange,
l’Indo e il Brahmaputra.

Proprio per iniziare a colmare questa lacuna, nell’ambito del progetto Share si è decisa
l’installazione della prima stazione sopraglaciale himalayana che per i prossimi anni raccoglierà
informazioni e dati indispensabili alla quantificazione del bilancio energetico e di massa
glaciale.

La stazione installata direttamente sulla superficie glaciale, rileva con continuità la temperatura
dell’aria, l’umidità, la direzione e la velocità del vento, la pressione atmosferica, la radiazione
solare incidente e riflessa, la radiazione atmosferica e la radiazione emessa dalla superficie
glaciale. I dati registrati, inviati regolarmente in Italia, permetteranno ai ricercatori EvK2Cnr di
valutare e quantificare l’energia assorbita dal ghiacciaio e definire la conseguente fusione nivo-
glaciale.
La stazione SHARE Changri Nup è l’ultimo tassello della rete Share allestita dal Comitato
Evk2Cnr in collaborazione con il CNR,e l’Università di Milano. Le stazioni Share fanno parte dei
più importanti progetti internazionali sul clima, condotti da Unep, Wmo, Nasa e Iucn.
Share è oggi il punto di riferimento mondiale per il monitoraggio climatico d’alta quota con le
15 stazioni installate sulle montagne più alte del mondo, dall’Asia all’Africa. Anche Paolo
Bonasoni, dell’Isac -Cnr e responsabile del progetto Share commenta quest’ ultima
installazione: “La riduzione della massa glaciale trovata dai nostri ricercatori sul Changri Nup
conferma l’importanza degli studi eseguiti nell’ambito del progetto Share, e dell’Atmospheric
Brown Clouds Project di UNEP, per meglio comprendere e quantificare la portata dei fenomeni
che favoriscono la fusione dei ghiacciai Himalayani”.
“Le osservazioni e le misure eseguite direttamente sul ghiacciaio Changri Nup – continua
Bonasoni – avranno un punto di forza nelle informazioni raccolte nel non lontano Nepal Climate
Observatory – Pyramid, a quota 5079 m, in prossimità della Piramide EvK2Cnr. Qui dal marzo
2006, è misurata la concentrazione di black carbon presente in atmosfera, così come altri
importanti parametri climatici quali l’assorbimento e lo scattering che gli aerosol producono
sulla radiazione, la concentrazione di ozono, la radiazione solare ed altri parametri atmosferici.
2

Le minuscole particelle di black carbon assorbono la luce del sole favorendo un riscaldamento
in quegli strati di atmosfera dove è stato trasportato. Una volta depositato sulle superfici di
neve e ghiaccio, il black carbon può ridurne significativamente l’albedo superficiale,
provocando un’accelerazione della loro fusione.

E’ la prova tangibile che anche i ghiacciai posti sulle montagne più alte del Pianeta sono
raggiunti da questa nube di inquinanti, denominata Atmospheric Brown Cloud, che può
modificare sensibilmente le condizioni dell’ambiente. Una prova che richiede un costante e
serio impegno scientifico di valutazione, sottoposto alle più rigorose verifiche, per comprendere
meglio le reali dimensioni quantitative e temporali dei fenomeni e per poterne valutarne le
ricadute e mitigarne gli effetti.

“Al Changri Nup, che è un “piccolo” cuscino di ghiaccio appartato tra il Lobuche Peak West e il
Changri La Pass, a poche migliaia di metri dallo spartiacque himalayano, abbiamo dovuto
affrontare le rigide condizioni dell’inverno himalayano, per individuare prima e trasportare poi
al sito di installazione tutte le parti della stazione” raccontano la dott.ssa Elisa Vuillermoz,
responsabile dei progetti ambientali del Comitato EvK2Cnr e Giampietro Verza, responsabile
tecnico delle stazioni di monitoraggio EvK2Cnr, che hanno proceduto all’installazione della
stazione sul ghiacciaio.

“La stazione si trova ad una quota tra i 5700 e i 5800 metri una quota che ne fa un perfetto
campione di apparato glaciale adatto allo studio dell’evoluzione dei ghiacciai Himalayani. Il
ghiacciaio ha perduto spessore come praticamente tutti i ghiacciai della zona, e molte
ondulazioni glaciali ricoperte di morene hanno lasciato il posto a laghi glaciali che si sono un
po’ alla volta collegati, creando l’unica parte del percorso agevole, quella su spesse lastre di
ghiaccio, tra seracchi a “colonnati”.

“Il trasporto dei materiali dal Laboratorio Piramide ha richiesto tempi fino a 10 ore in diverse
giornate, ma l’altra sera alle 17 locali, sotto una abbondante nevicata tutto il materiale era
accumulato alla base del gradino di ghiaccio del Changri Nup.

“Dopo una notte con altra neve ci mettiamo in azione e in breve il palo della stazione viene
ancorato al ghiacciaio, su questo vengono montati l’anemometro che ci permetterà di
comprendere i regimi dei venti di questo sito, il sensore combinato di temperatura e umidità, e
il “CNR 1”, un radiometro netto.

“Per noi che in 20 anni di attività della Piramide abbiamo assistito alle evoluzioni climatiche di
questo potente ambiente, è un altro tassello importante per la comprensione delle dinamiche
delle masse glaciali, enormi qui, ma anche loro sottoposte alle nuove regole delle mutazioni
climatiche”.

IMMAGINI DELL’INSTALLAZIONE DELLA STAZIONE DI CHANGRI NUP
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_1.jpg
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_2.jpg
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_3.jpg
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/changri_878.jpg
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/IMG_0467.JPG
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/IMG_05082.JPG

VIDEO DELL’INSTALLAZIONE DELLA STAZIONE DI CHANGRI NUP
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Chngri-aws_logo2.mpg
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Senza nome-cha-bad_logo2.mpg
Il Laboratorio Piramide
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Piramide_EvK2CNR.avi
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/Piramide_bella.avi
La stazione di monitoraggio installata a 5.079 metri sull’Everest, presso il Laboratorio Piramide:
http://www.montagna.org/montagnaftp/evk2cnr/stazioneabc_interno.avi

Articolo precedenteLa Cei, per rilanciare il Paese “uomini politici seri e nuovi”
Prossimo articoloSlow Museum

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here