Ti stai separando? Niente figli per 6 anni.

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Gentili Signori,

si potrebbe sintetizzare così l’agghiacciante proposta di legge presentata dal Gruppo Donne dell’Italia Dei Valori al convegno tenutosi il 30 Gennaio scorso presso il consiglio regionale toscano con la partecipazione anche dell’Alleanza dei Liberali e Democratici Europei (a cui aderisce Italia dei Valori al Parlamento Europeo).

PRESUNTI CRIMINALI – Il punto centrale della proposta è di aggiungere un articolo nell’attuale legge 54/2006 che vieti l’affidamento condiviso (cioè l’affidamento dei figli ad entrambi i genitori) fino al terzo grado di giudizio, mediamente sei anni, qualora vi sia stata una “denuncia” di maltrattamenti. Questo consente ad esempio ad una moglie che vuole separarsi di allontanare padre e figli per sei anni semplicemente depositando una denuncia presso i carabinieri e notificando la stessa presso il tribunale. Una rimozione “automatica” dei figli, com’era prima del 2006.

E SE FOSSE FALSO? – Il fenomeno delle false accuse e denuncie nelle separazioni è oramai talmente dilagante che gli stessi giudici più volte hanno denunciato il fatto all’opinione pubblica. La denuncia per maltrattamenti e molestie, durante la separazione, viene utilizzata nella maggioranza dei casi come modalità intimidatoria; nel documento sotto alcune delle dichiarazioni delle stesse giudici delle sezioni maltrattamenti e dati dell’autorevole centro nazionale falsi abusi:

http://paternita.info/downloads/sentenze/separazioni-falsedenuncie-v02.pdf
In fase di separazione quattro denuncie di maltrattamenti su cinque si rivelano false.

Alcuni chiamano il fenomeno mobbing giudiziario; una sorta di eccesso di azione giudiziaria mosso da ex.mogli basato sul sentire comune nei confronti delle donne come elemento debole della famiglia, ex.mogli che sfruttano questo fattore per impossessarsi dei figli, e come scrive la stessa PM Carmen Pugliese (Eco di Bergamo, 31/1/2009) “usano PM e POLIZIA GIUDIZIARIA come strumento per perseguire i propri interessi economici in fase di separazione”

Le donne dell’IDV dunque propongono di “legalizzare” questa pratica ed uccidere definitivamente il diritto alla famiglia per i figli e per i genitori separati; un modo per regalare a tutte le persone disoneste, e soprattutto folli, un bel bottone rosso da premere in qualsiasi momento e disintegrare la vita dell’ex. partner e dei propri bambini.

FABIO BARZAGLI
responsabile nazionale portale paternità, infanzia e adolescenza
www.paternita.info

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9 Commenti

  1. Ci sono poi tanti tipi di violenza che spesso nemmeno vengono considerati.
    In condizioni normali, per quanto dovrebbe essere diverso, solo la mamma ama i propri figli incondizionatamente. Voi maschietti se avete un’altra storia, al 90% recitate bene la parte del babbo con i figli della nuova amante.
    Non è così? Forse oggi è meno di prima, ma è ancora così e ci vorrà tanto tempo perchè cambi .
    … Se poi si dimostra violenza fisica o sessuale, beh, quello i figli non li dovrebbe proprio vedere mai più e gli deve essere proibito di farne altri con una bella vasectomia,,, per essere buoni..

  2. Io invece concordo e anzi, sono sempre stata contraria anche all’affidamento congiunto. I padri non sono ancora pronti , o , meglio, sono ancora troppo pochi quelli che sono pronti, e il congiunto si traduce nell’agevolare la maggior parte dei padri a cui dei figli non gliene può fregar di meno ma hanno trovato il modo di dare meno soldi alla famiglia.
    Il giudice dovrebbe essere messo in condizioni di verificare seriamente caso per caso e si dovrebbe anche reintrodurre la colpa per tradimento, nel qual caso, al caro paparino, o alla cara mammina se, ma è più raro, la cornificatrice è lei…GLI SI DEVONO PORTARE VIA ANCHE LE MUTANDE!

  3. Caro Ignazio, x il sangue vai assolutamente in ospedale!!
    io mi trovo nella situazione opposta alla tua e, credimi, forse un errore giudiziario come nel mio caso, è ancora più terribile, visto che non è la vita di un adulto ad essere in pericolo ma quella di un bambino di cinque anni!
    MIO FIGLIO ALL’ ETA’ DI DUE ANNI E’ STATO VITTIMA DI VIOLENZA INCESTUOSA DA PARTE DEL PADRE RISCONTRATA PURTROPPO ANCHE DA VISITE MEDICO-LEGALI E PSICHIATRICHE SUL PICCOLINO…
    Nel mio caso i cari Servizi Sociali hanno da subito preso ostinatamente le difese del padre, cercando a tutti i costi di incolpare me con le false accuse inventate da lui per difendersi. La conclusione?
    HANNO ARCHIVIATO AL PENALE CON ASSURDE MOTIVAZIONI E VOGLIONO DARCI UN REGOLARE AFFIDAMENTO CONDIVISO.
    Sappiamo tutti che questi esseri non regrediscono: come posso proteggere mio figlio ora?? Lui lo rifarà perchè a lui è stato fatto da piccolo: queste persone sono disturbate ma ai Tribunali non interessa. Tutto per colpa di questa storia dei falsi-abusi inventati da genitori delinquenti.
    Ora i periti non sanno più distinguere i veri dai finti, e per non sbagliare mettono i BAMBINI in mano a padri (o madri) violenti ed incestuosi.
    STO MALE, E NON C’E’ MALE PEGGIORE DI UNA DISGRAZIA CHE COLPISCE I PROPRI FIGLI: SOPRATTUTTO QUANDO E’ PROPRIO SUO PADRE A PROCURARGLIELA, COLUI CHE DOVREBBE PROTEGGERLO…

    Non è giusto che debbano esserci per colpa di periti incompetenti delinquenti in libertà o innocenti in galera! Ma noi adulti sappiamo soffrire e sperare, ma un bambino non può e non deve MAI fare le spese di una giustizia di questo tipo: un bambino non può rischiare ulteriori violenze pagando per gli sbagli degli adulti. SONO DISTRUTTA DA TUTTO CIO’, ANNI DI PUGNALATE PER DIFENDERE MIO FIGLIO…E POI SENTIRSI IMPOTENTI DI FRONTE AI SUOI OCCHI CHE TI CHIEDONO AIUTO…
    Saluti a voi tutti.

  4. sCUSATE VOGLIO CORREGGERE UN ERRORE GRAVE, SONO IGNAZIO CRESCI, PRIMA HO ERRATO IL COGNOME. vOLEVO ANCHE AGGIUNGERE CHE NONOSTANTE VIVO DA SOSLO ED HO INIZIATO A FARE LO SCIOPERO DELLA FAME PERCHE’ NON POSSO NEEPPURE USCIRE PER ANDARE A FARE LA SPESA E NONHO NESSUN PARENTE CHE MI POSSA IUTARE IN QUESTO, HO ANCHE GRAVISISMI MOTIVI DI SALUTE PER I QULI SOFFRO DI UNA GRAVISISMA AFFEZIONE AL COLON CHIAMATA RETTOCOLITE ULCEROSA E PERDO SANGUE DA UNA SETTIMANA. nON HO NEEPPURE LA POSSIBILITA DI USCIRE PER ANDARMI A PRENDERE LE MEDICINE IN FARMACIA E PER TELE MOTIVO STO ANCORA PIU’ MALE E SE MANGIO CONTINUO A SANGUINARE. oLREEW AD AVERE PERSOS TOTALEMTNE LE MIE FILGIE PERCHE’ LE ISTITUZINI DEL MIO PAESE E DELLA CORTE DI APPELLO DI CATANIA SONO STATI SEMRPE ASSENTI SONO STATO CONDANNATO A PAGARE ALTRE 4000 EURO DI SPESE PROCESSUALI. hO AVUTO ANCHE LA DISGRAZIA DI AVERE SIA INCORTE DI APPELLO CEH AL TRIBUNALE DEI MINORI SOLO E SOLTANDO DONNE, INCLUSI I PRESIDENTI DEI TRIBUNALI. nELL’ULTIMA UDIENZA IL PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO DI CATANIA MI HA DETTO IN PRESENZA DEI MIE LEGALI CHE PER OTTENERE GIUSTIZIA DOVEVO RECARMI ALLA CORTE WEUROPEA DI STRASBURGO INPRESENZA DI ALTRE OTTO PERSONE. pER CHCI AVESSE VOLGIA E LA POSSIBILITA’ DI AITARMI icresci@yahoo.it oppure icresci@libero.it o ancora icresci@alice.it Distinti saluti I: C:

  5. Mi trovo agli arresti domiciliari ingiustamente , da sabato pomeriggio per ipotetico stalking a favore della mia ex molgie dalla quale sono gia divorziato da 5 anni e separato daaa 13 circa. sono gia’ stato in carcere per calunniosee denuncia 4 olte oltre tantisisme altre restrizioni di liberta’. A tutt’oggi abbiamo fatto 160 udienbza civili, 4 tribunali cambiati, 3 perizie e 50 udienza penalai e non e’ proprio finito il calvario. La MIA EX MOLGIE ANCORA UNA VOLTA E’ STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER IL 388 DEL C.P. ED IN ASSOCIAZINE CON L’ASSISTENTE SOCIALE DEL CONSULTORIO DI NOME GIOVANNA PIZZOLO, MA IO NONOSTANTE E’ STATO SCRITTO NELL’ULTIMA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO DI CT CHE IO NON HO VOLUTO COLLABORARE , HO DELUSO LE Aspettative delle mie figlie e sono troppo stressati da questa ssituazione e pr tale motivo le ho perse definitivamente, MI HANNO FATTO GIA’ UN PRIMO SERVIZIO USCITO LA SETTIMANA SCORSA SU CRONACA VERA, A PAGINA 20, IGNAZIO CRESCIMONE

  6. Io proporrei a queste illustrissime signore dell’IDV di provare solo per un attimo ad invertirci i ruoli. Ai padri l’affidamento dei figli, la casa, il mantenimento ecc. ecc. e alle madri la stessa sorte che accade ancor oggi grazie a questo barbaro sistema, costretti persino a mendicare alla Caritas. Dopo illustrissime signore dell’IDV ne possiamo tornare a parlare. Che ne dite..?

  7. Mi sorprende un dato, che ritrovo spesso: l’assoluto disconoscimento del principio di pari opportunità, nel senso più puro del termine
    Pari opportunità è ormai divenuto “per le donne privilegi, non più diritti”
    Originariamente, invece, avrebbe dovuto significare equiparazione dei generi
    Se così fosse, l’opportunità di correre in commissariato a denunciare presunti maltrattamenti la avrebbero entrambi, sia padre che madre.
    O no?
    Se una madre denuncia, nelle intenzione delle illuminate Italiane-dei-valori, niente figli all’odiato ex fino al terzo grado di giudizio
    E se denuncia un padre?
    Anche la madre verrebbe allontanata per anni, in attesa dell’iter giudiziario?
    Oppure, previdenti, le dipietrine hanno immaginato percorsi diversi a seconda di chi sia il denunciante?
    In entrambi i casi hanno partorito un assurdità giuridica:
    1) se vale solo per le donne è incostituzionale
    2) se vale per tutti è follia pura: qualsiasi separazione potrebbe risolversi allo sprint, vince il più veloce a denunciare
    Ridicolo, se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere.

  8. Ormai diversi pm (Bergamo e Sanremo) hanno sottolineato il fatto che almeno l’80% delle denunce svolte in fase separativa sono strumentali e deposte al solo fine di allontanare per sempre l’altro genitore o di perseguire benefici economici. I due pm che maggiormente si sono esposti in queste dichiarazioni, tra l’altro, sono due donne, il che lascia escludere ogni forma di rivendicazione sessista. L’uso strumentale della giustizia, strettamente causato dalla sua cieca prevedibilità e dalla sua ideologizzazione, ha fatto sì che si siano creati alcuni automatismi che ora, con questa proposta incredibile, si vorrebbero addirittura incentivare.

  9. Chiedete ai nostri figli se sono disposti a vedersi “sfilare da sotto il naso” un solo genitore con leggi ed emendamenti o PDL vari (nonostante che il 2209 sia già più descrittivo e tutelante dell’attuale 54/2006) in seguito alla separazione, e se loro “il doppio nido” non lo preferiscano piuttosto che una sola mamma e una sola casa!
    In sostanza della maggior parte delle sentenze rivela che la 54/2006 è in mano ad eccessi intrpretativi che non contemplando il dettato di legge, vanificano “…l’equa frequentazione di entrambi i genitori e rispettivi rami genitoriali” necessita quindi un sistema “guida” utile a pilotare la personale interpretazione del giudice affinchè non ne vanifichi i contenuti, altrimenti si profila l’ipotesi oramai più che plausibile che la magistratura si sostituisce al legislatore!
    Utilizzare il concetto di corresponsabilità dei genitori (cosa santa e giusta) non vede poi riscontro da parte della giustizia italiana nella maggior parte delle sentenze, che di fatto “marginalizzano” le figure paterne riducendone sostanzialmente i tempi di frequentazioni coiu loro figli e li relegano a compiti esclusivamente economici, con la complicità di un pubblico prevalentemente egoico-femminile e/o vetero femminista.
    Credete che i nostri bambini siano d’accordo con questa spartizione iniqua e poco rispettosa delle parti? Il conflitto è insito nell’arbitrio interpretativo della legge sul condiviso, un arbitrio che se è lecito per forma, nella sostanza diviene elemento di “raggiro”e vanificazione” del postulato della legge 54/2006. E voi ne siete la garanzia di imperturbabile continuità.
    Se da una parte è comprensibile che i figli in tenera età possano frequentare maggiormente la madre, poi, perseverare e marginalizzare ancora la figura paterna diviene un atto di epurazione, un gesto contro la consapevolezza dell’apporto educativo della figura paterna, dell’equilibrio psichico educativo protettivo ed emancipatore che esso comporta per i figli. Soprattutto se il padre è presente e desidera esserci !
    Vi sono genitori assenti comunque e da entrambe le parti! Se due genitori sono disponibili ed “esserci”, entrambi devono poter accedere pariteticamente equilibratamente e con medesimi obblighi e doveri verso i figli.
    E i loro figli devo poter accedere ad entrambi i loro genitori senza preclusioni nè intimidazioni provenienti da alcun pensiero trasversale che miri ad annullare la parità insita nell’articolo 3 della costituzione e nel rispetto verso i minori insito nella cultura etica dell’affido condiviso.
    Non è più attuale pensare che alla separazione degli adulti segua necessariamente quella dai figli, è roba vecchia anche solo ribadirlo in parte e non se ne deva fare vanto più nessuno.
    Noi dai nostri figli non abbiamo intenzione di separarci. Che sia chiaro a tutti, a tutti ! a TUTTI, all’ Italia dei valori e all’ Italia dei valori …di parte!
    E con questo credo di interpretare i segnali che arrivano dal mondo associativo e dai genitori che quotidianamente ci consultano per orientarsi in questo dedalo
    che mira a sfasciare le famiglie anziché a dare dignità ai nostri figli, celando interessi di adulti dietro alla reale tutela dei minori.
    Il fatto che la proposta provenga poi proprio delle donne dell’IDV per giunta in toscana, non ci sgomenta, poiché perpetua un costume che la società civile ha già superato, si tratta di adeguarVI ad una lettura della genitorialità responsabile che preveda l’inclusione anziché l’esclusione delle parti, questo facciamo noi pensando ai nostri figli e a chi cerca di sottrarceli.

    Roberto Castelli
    Presidente Ass. Genitori Sottratti
    Emilia Romagna

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