Sempre più critica la situazione in Libia. Dopo i sanguinosi scontri fra oppositori e sostenitori di Gheddafi, per oggi sono previste nuove manifestazioni. Essendo venerdì si ipotizza dopo la preghiera.
Dalle prime notizie, a Tripoli molte moschee chiuse e linee internet sospese. Già venerdì scorso, si sono verificati scontri a fuoco, proprio dopo il rito religioso. Ieri nella città di Brega gruppi vicino al leader libico, hanno bombardato una sito petroliero, provocando diverse vittime. Le istituzioni cittadine però smentiscono.
Intanto il Cdm approva la missione umanitaria nel confine tra Tunisia e Libia. L’impegno, assicura il ministro Franco Frattini, partirà a breve. “Si tratta di pochissimi giorni. Quando a Catania – avremo tutto quello che occorre per attrezzare la nave che-spiega il titolare della Farnesina – parte per Bengasi, ci vorranno poi 30 ore per raggiungere la città”. Anche la Comunità internazionale è intenzionata a muoversi. Dall’inizio della crisi libica, gli Stati Uniti hanno spinto per un intervento militare e, per il prossimo dieci marzo è prevista una riunione straordinaria dei Ministri degli Esteri Ue.
Per il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, a Lampedusa arriveranno circa cinquantamila persone, tutte nordafricane. E’ in discussione un piano per fronteggiare l’emergenza fra Regioni, Anci e Upi. Dalle opposizioni arrivano critiche alla politica estera del governo, servile a Gheddafi.
Matteo Melani