Roma – Chiede un “segnale forte” per la crescita economica il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia dal palco dell’assemblea generale. L’Italia, come ha mostrato il rapporto annuale dell’Istat, è ferma a dieci anni fa e deve rimettersi in marcia al più presto. “Temporeggiare o muoverci a piccoli passi – ha detto la Marcegaglia – è un lusso che non ci possiamo più permettere”.
Nel suo atto d’accusa il presidente di Confindustria attacca l’intero mondo politico. “Il decennio perduto alle nostre spalle, in termini di minore competitività e mancata crescita – ha detto – viene da divisioni e lacerazioni interne a ciascuno dei due poli della politica, alle prese con fratture e problemi di leadership personali anteposti al benessere della politica”. Se è vero che “le difficoltà della maggioranza sono evidenti nel giudizio popolare, non per questo possiamo tacere che l’opposizione tra spinte antagoniste e frammentazioni, è ancora incapace di esprimere un disegno riformista”, ha proseguito la Marcegaglia.
Ma il leader di Confindustria sembra rivolgersi soprattutto al governo quando dice che bisogna “sfatare il mito che l’Italia vada in fondo bene e che dunque gli imprenditori devono piantarla di lamentarsi”. Questo “è un mito con molte varianti”, prima fra tutte quella secondo cui il Nord è cresciuto più della Germania mentre sarebbe solo il Sud a fare da zavorra all’economia nazionale. “I numeri – ha spiegato il presidente degli industriali – dicono il contrario”. La Marcegaglia ha ricordato che “tutti gli organismi internazionali concordano che l’Italia ha bisogno di un incisivo programma di riforme strutturali” e a tal proposito ha citato i dati di Bankitalia, secondo i quali “una decisa politica di liberalizzazione nei settori meno esposti alla concorrenza potrebbe generare un aumento del Pil dell’11% e dei salari di quasi il 12% nel medio-lungo termine. Ma sta succedendo proprio il contrario”.
La Marcegaglia ha riconosciuto gli sforzi fatti nella finanza pubblica. “La tenuta dei conti – ha ricordato – ci ha risparmiato di finire nell’occhio del ciclone dell’eurodebito. Un merito che riconosciamo al ministro dell’Economia e al governo”. Ma per rilanciare l’economia occorrono “interventi che non siano solo di quantità ma siano soprattutto di qualità”, e per fare ciò bisogna “coinvolgere tutte le forze politiche e sociali”.
In vista dei ballottaggi di domenica prossima, il presidente di Confindustria ha “limitato gli accenni alla politica al minimo indispensabile” ma ha ribadito che, se il risultato elettorale “convincerà governo e maggioranza di avere davanti a sé ancora due anni di lavoro, la loro agenda deve concentrarsi su un’unica priorità: la crescita”.
Esprimo sentito apprezzamento e condivisione affermazione della Signora Marcegaglia, la vogliamo per un impegno politico sano e risoluto. Basta i targati bs.
Ha tutte le capacità per risollevare l’Italia, dieci anni di governo = 0. Sono pronto a dare la mia disponibilità e forte sostegno. Anche se non sono un industriale la stimo moltissimo, ha grinta positiva. Per riportare in alto il nostro Paese il Suo impegno è importantissimo ed essenziale.
Con i miei più calorosi auguri e per la speranza futura. Grazie di cuore.