Tre scafisti turchi che avevano organizzato la traversata nel mar Egeo in cui nel 2015 morì il piccolo rifugiato siriano Alan Kurdi sono stati condannati a 125 anni di prigione a testa per “traffico di esseri umani” e “omicidio”. Lo riporta Anadolu. Il corpo di Alan, che aveva poco più di 3 anni, era stato ritrovato il 2 settembre 2015 su una spiaggia di Bodrum, sulla costa egea della Turchia. Da lì era partito verso le isole greche il gommone su cui si trovava, poi affondato. La foto della piccola vittima commosse il mondo e scatenò l’indignazione a livello globale per la crisi dei rifugiati siriani. Nello stesso naufragio persero la vita altre 4 persone che erano a bordo, mentre 9 vennero tratte in salvo.
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